11 marzo 2018- San Prisco
Da San Prisco a San Michele
Si respira un’aria nuova quest’anno nella nostra squadra. Di certo l’elezione a Presidente di Pietro Maienza ha contribuito a rendere più coeso il nostro gruppo. Forse la figura del Presidente Capitano era quella che mancava per dare quello stimolo che spesso è mancato, forse Pietro riesce ogni volta a trovare le parole giuste per tramutare in sprone d’agonismo i suoi appelli o semplicemente ci sentiamo tutti parte di un progetto che diverte ed unisce, fatto sta che negli ultimi 15 gg per ben due volte ci siamo presentati al via di una gara podistica praticamente al completo.
La voglia di bissare il prestigioso terzo posto ottenuto a Casolla 15 giorni orsono, ci ha riuniti in ben 40, stamane, ai nastri di partenza della Prima edizione della “Corri San Prisco”, una manifestazione podistica di 10km che contava su 500 iscritti provenienti da tutte le province campane e che di sicuro verrà ricordata da chi scrive come la più dura a cui abbia mai partecipato. La partenza in discesa era proditoria perché di lì a poco il percorso, che si snodava sui fianchi del Monte Tifata, diventava particolarmente severo facendoci attraversare boschi, sentieri e viottoli in un delirio altimetrico degno di un elettrocardiogramma impazzito.
Poco dopo la metà di gara, il tracciato si inerpicava su di una collinetta con pendenze in doppia cifra che lasciavano più di uno senza ritmo: lo scollinamento prevedeva la successiva ridiscesa sul medesimo sentiero cosicchè all’andata vedevi i “Top” che, superata la più dura delle asperità, scendevano a ritmo folle mentre noi “comuni mortali” arrancavamo con patetica caparbietà quasi a passo lumaca; giuro che per un attimo , in preda allo sfinimento di una fatica immane, ho creduto di avere delle apparizioni mistiche proprio come nella famosa scena in cui Fantozzi scorgeva, dopo tanto vagabondare a seguito di un lancio da uomo-cannone, San Michele Arcangelo ed il nostro, in analoga estasi mistica, farneticava talmente tanto da sostenere che, cito testualmente, “Il messaggero divino gli ricordava che ormai era di nove mesi e gli consigliava un immediato ricovero in sala parto “…
Con la testa fumante a causa di un sole inaspettatamente cocente per la stagione e con le gambe indurite dall’acido lattico, cominciava la parte finale in cui il percorso finalmente si addolciva conducendoci dritto sotto lo striscione d’arrivo, mai così agognato. Tra i tanti che oggi si sono distinti segnalo Nicola Leone e Nicola Russo, rispettivamente primi nelle loro categorie, la strenua difesa di Nonno Maiello che nel finale ha tenuto a bada le velleità di rimonta di Mandarino nonostante le tossine per entrambi della gara del giorno precedente, le incredibili prestazioni di Maienza, Farina, Campofreda, Ominto, Spiniello, Miccione e Ventrone, tutti pronti a bissare l’impegno del sabato solo per portare fieno nella nostra cascina e le stoiche prestazioni delle nostre Elsa Ciccarelli e Maria Perillo, davvero encomiabili per dedizione e spirito di sacrificio.
Ci accingevamo a festeggiare nuovamente il podio, questa volta più che mai meritato, quando scoprivamo, invece, che le nostre aspirazioni venivano, ahinoi, deluse alla prova dei fatti perchè per pochissimi punti la nostra posizione nella classifica a squadre era la quarta: per fortuna la comprensibile delusione per il mancato piazzamento veniva subito spazzata via da una nuova emozione; dalla Spagna giungeva notizia dell’impresa di Luigi Petrella e Francesco Letizia impegnati nella suggestiva maratona di Barcellona. Felicitaciones Campeones!
Giovanni Marzano
