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ll Nostro 2015

Si è appena concluso un fantastico anno di gare per la nostra squadra. Anno che ha visto le nostre canotte attraversare in lungo e largo la penisola alla conquista di città conosciute e di altre meno note. In qualche caso abbiamo superato addirittura i confini nazionali per andare alla scoperta di New York o di Madrid; in più il nostro Franjo Catania ha continuato ad esplorare il territorio croato alla ricerca di nuovi stimoli podistici.  Ci siamo ritrovati, tutti insieme, a tifare per Peppe Vanacore alla conquista della Grande Mela, ad emozionarci in diretta sui social, sotto la regia di Peppe Nuzzo, per la prima maratona di Anna Pinto e a ridere fino alle lacrime per il resoconto, sempre del nostro amabile ingegnere, della sua avventura in terra spagnola in compagnia dei fratelli D’Andrea e del “piccolo” Letizia (cit.).

Abbiamo percorso tutti insieme ben 10.530 Km, distribuiti in 114 gare, con ben 778 presenze. Abbiamo sofferto e gioito, abbiamo vinto e perso, abbiamo stretto i denti o mostrato la lingua, abbiamo alzato le braccia o chinato il capo: il tutto per dire “ce l’ho fatta!!”; ognuno con il proprio obiettivo, la propria tabella, alla ricerca del suo personale o di una semplice risposta alla nostra lucida follia ma tutti con la medesima tentazione: provare ad essere felici.

E’ impresa assai ardua tentare di rendere armonico il coacervo di sensazioni che tutti noi abbiamo descritto lungo tutto l’anno podistico. Ardua, ma non impossibile: le nostre cronache partono da febbraio ed è da lì, dalla seconda edizione della Mostra D’Oltremare Half Marathon, che la nostra squadra ha cominciato a lasciare il segno della sua presenza grazie ai 27 portacolori che sfidarono il freddo, la grandine e la pioggia per battezzare una gara dal percorso bellissimo in cui, nonostante le condizioni atmosferiche, si distinsero i PB del sottoscritto e di Marzaioli, a riprova del vecchio assunto, per l’occasione mutuato dal nostro Mimmo,  che recita “ le cose arrivano quando meno te le aspetti”. Febbraio è stato anche il mese delle Maratone, quelle vere, con la grande performance di Ciro Pascarella, sempre a Napoli 15 gg dopo la “Mezza” e con il battesimo di Francesco Letizia, che sceglieva il nervoso percorso di Terni per diventare anche lui “finisher”.

Marzo si chiude con il botto: alla gara di Curti, in cui la nostra compagine partecipa in massa, fa da contraltare la Maratona di Roma in cui Anna Pinto, scortata dai prodi destrieri Nuzzo e Rauci, viveva il suo sogno lungo 42 km: sogno che diveniva una splendida realtà all’arrivo. Realtà che ci inorgogliva così tanto da farmi scrivere, parafrasando JFK,  nel pezzo postgara, ”siamo tutti sannicolesi”.  Il PB di Raffone ad Agropoli e la tragicomica cronaca di Nuzzo alla maratona di Madrid aprono e chiudono il mese di Aprile: l’arrivo sulle ginocchia del nostro “Peppe” in terra iberica, cantato con la sua immancabile ironia, resterà uno dei pezzi più belli della nostra storia.

Maggio e Giugno sono i mesi in cui comincia a scoppiare il caldo, per cui le distanze di gara si accorciano drasticamente e con esse anche le aspettative e le velocità. Se non si tiene conto di questo semplice assunto è facile pagare pegno: a Telese, per esempio, si corre alle 18 con ben 30 gradi e un’umidità pazzesca, per cui tutti saggiamente decidono di preservare le gambe. Tutti tranne uno: il sottoscritto decide di provare a scendere sotto il suo personale per omaggiare la presenza della famiglia all’arrivo. Primi 5 km sparati e gli altri 5 ad arrancare  per cercare di chiudere dignitosamente. “La solitudine del maratoneta” era il pezzo di quel giorno, una lezione che difficilmente scorderò.

Dopo la forzata pausa estiva, il mese di settembre scorreva con le consuete gare domenicali senza particolari sussulti. Il 4 Ottobre si disputava, invece,  la prima “Mezza“ della città di Telese; gara fantastica con il pubblico delle grandissime occasioni, ben 20 partecipanti della nostra squadra e uno stratosferico Nicola Russo, campione italiano di mezza maratone nella categoria MM70 con il tempo di 1h e 48 minuti. Quel giorno scrivevamo de “La Grande Bellezza” sparsa sul percorso di gara (Jep Gambardella docet). Contemporaneamente Franjo Catania continuava la sua personale collezione di medaglie andando a chiudere in scioltezza la Maratona di Torino.

Ma il meglio doveva ancora venire perché Il nostro anno podistico si chiudeva con il botto a Novembre. Il mese della distanza regina per antonomasia, croce e delizia di tutti i podisti, vedeva l’esordio di Peppe Vanacore nel sogno di noi tutti, la Maratona di New York, talmente bella da fargli scrivere “ se avete un desiderio da esprimere questo è uno di quelli”. Come biasimarlo?  La settimana dopo a Caserta si disputava sotto una pioggia torrenziale la seconda edizione della mezza maratona della Reggia, talmente bagnata da far auspicare al nostro Giuseppe Letizia l’intervento di un motoscafo. Una gara che vedeva la massiccia presenza della nostra squadra come poche volte quest’anno e che, tra tutti, vedeva l’esordio sulla distanza di Elsa Ciccarelli, sempre più runner di grido alla stregua delle nostre Annechecorrono. In ultimo, ma non per ultima, si disputava il 29 Novembre la Maratona di Firenze, gara bellissima in cui si intrecciavano le storie di quelli come il sottoscritto, Cennamo, Leone e di Marzaioli, alla loro prima esperienza sulla distanza regina, e dei cosidetti veterani come Ciccio D’Andrea, Ciro Pascarella e Gatto.  Un’esperienza eccezionale, impossibile da descrivere nella sua interezza ma che si riverbera dentro di te e non ti lascia più. Talmente totalizzante da farti venire la voglia di riprovarci fin subito dopo l’arrivo.

Infine ecco Dicembre, con il suo proverbiale carico di promesse e di melassa che quest’anno vedeva la disputa della nuova edizione della Coast to Coast in versione large ed XL , gara, tra l’altro,  di incomparabile bellezza e difficoltà. Gara tostissima in cui anche Ciccio D’Andrea, il nostro Stakanov delle scarpette, accusava, stranamente, la fatica a causa di un percorso a dir poco proibitivo.

In fondo la corsa è così…pensieri, emozioni, speranze, illusioni: ognuno di noi ha il suo personale elenco di ricordi da portare con sé. Perché è vero che ognuno vi cerca qualcosa di diverso, ma alla fine tutti tendono verso un unico obiettivo: la felicità.

Lorenzo Marone chiude il suo ultimo libro, La tentazione di essere felici, con una frase bellissima: “mi piace chi combatte ogni giorno per essere felice”.  A naso, se ci conoscesse, impazzirebbe per noi…

Giovanni Marzano

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