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26 giugno 2011 - Pochi ma….caldi

Villa di Briano ha innescato  in molti runner della ASD  Atletica San Nicola  processi  di discussione  e di crisi interiori come nessuna altra gara ha fatto. Almeno in questa stagione agonistica.  Più del 50% degli  iscritti all’ultimo momento ha dato forfait.  

 

Tutto questo potrebbe essere lo spunto per una riflessione sulle dinamiche dei gruppi  tanto care agli psicologi ed ai sociologi. O forse più semplicemente si dava per scontato che la gara fosse al mattino e scoperto, solo dopo,  che invece la partenza ere fissata per le ore 18 c’è stato il repentino dietro front. Poco importa. Il dato è che oggi  la nostra rappresentanza era minima, solo quattro runner,  ma di ottima qualità. O quasi. I due  Ciro Pascarella, G. Tedesco e  F. Letizia. Più uno. Si,  Giovanni Pastore che, anche in questa occasione, ripetendo quanto successo al Bosco di Capodimonte,  si era beccato l’etichetta  di “assente non giustificato”  fino a qualche minuto prima della partenza. Alla fine arriva! Tutto è bene, ecc, ecc.

 

E le 18 arrivano per i 450 iscritti!  Sole ancora alto e cocente, 32-34 gradi probabilmente. Fa  veramente caldo!  Si parte.  Due giri,  piatti e veloci. Delle 5 canotte azzurre e bianche, con GIMAIL stampato sul cuore,  all’arrivo se ne contano  solo 4.  Al presidente della associazione di Villa di Briano,  Pascarella sr (il morto in foto)  questa volta lo aveva già preannunciato: “trascino la mia vecchia carcassa a Villa solo in pascarellanome della nostra amicizia e per non più di 5 km”. Quindi, ancora per questa volta (ed è l’ultima!!) nessuna accanita nota di biasimo se non lo troviamo in classifica (ma già domenica prossima,  se dovesse ripetersi,  o lo esporremo al pubblico ludibrio o  peggio ancora lo ignoreremo).  

Ma parliamo dei vivi.

 

Le non ideali condizioni climatiche non hanno impedito Giuseppe Tedesco di chiudere finalmente con un risultato cronometrico adeguato alle sue possibilità. Peppe ferma il cronometro a 36:56 che è un tempo di tutto rispetto tenendo conto sia del clima sia soprattutto del fatto che siamo veramente agli sgoccioli della stagione agonistica.  Anzi, per Peppe era proprio l’ultima gara perché non sarà dei nostri a Telese.  

 

Pascarella jr questa volta non c’è l’ha fatta a stargli dietro. Ciro ha sofferto ma a sua parziale difesa  c’è da  considerare che ultimamente  ha partecipato a pochissime gare e soprattutto  ha percorso pochissimi km in allenamento.  Ciro chiude con un  discreto 39:11. 

 

Molto sofferenza per G. Pastore che arriva al traguardo dopo oltre  44 minuti   e F. Letizia che si ferma e poi riparte e del quale non possiamo fare a meno che ammirare  o almeno riportare (l’inutile?) coraggio o incoscienza. Ieri era a scalare Montevergine correndo e percorrendo una interminabile e  micidiale salita di oltre 16 km. 

 

Per la gara degli  altri,  la vittoria tra gli uomini è andata al marocchino  Abdelkebir Lamachi con poco più di trenta minuti e a  KhadijaLaaroussi tra le donne

 

Del percorso possiamo dire che era diverso, nella partenza e arrivo,  da quello dello scorso anno, fermo restando il giro da percorrere due volte.   In altre condizioni sarebbe stato un circuito per disintegrare i Personal Best. Ma  in altre condizioni, non  oggi. 

 

(CP64)


 

Nome: francesco letiziaE-mail: letiziafrancesco@hotmail.it
Nazione:  Data: 27 Jun 2011 10:14:36 GMT

Commento: ragazzi ieri nn si poteva propio un caldo esagerato ma nn solo per me per esperinza vissuta nn mi dovevo permettere propio di gareggiare ma confermata da tutti i podisti faceva un caldo impressionante bella organizzazione ma le sei e stata un calvario in fatti telese e la mia ultima gara se ne parla il 3 settembre per gareggiare ok ciao a tutti


Nome: anna merolaE-mail: 
Nazione:  Data: 27 Jun 2011 13:23:44 GMT

Commento: Intanto porgo un fiore sulla tomba del "morto" in attesa che resusciti e i miei complimenti a tutti.Al Tedesco che questa settimana nonostante il caldo bestiale delle ore 18 non si è affatto risparmiato e venerdì si è tolto persino la canotta esibendo addominali da paura e al mio compagno di allenamento(ma solo per lo scarico) da sei mesi a questa parte..Francesco Letizia!Francesco che ammiro tantissimo per la determinazione e per i risultati..ma davvero Telese sarà l'ultima?Lo scoprirò oggi!


Nome: MaurizioE-mail: 
Nazione:  Data: 29 Jun 2011 07:15:21 GMT

Commento: Fortunatamente siamo in presenza di un 48 (morto che parla) e che ci ha potuto raccontare della scorribanda Villana. Per quanto riguarda il caldo poi, è veramente insopportabile, per cui a tutti coloro che l'hanno finita vanno i miei complimenti.


Nome: anna merolaE-mail: 
Nazione:  Data: 29 Jun 2011 09:05:21 GMT

Commento: Maurizio!!Allora sei di nuovo tra noi!Chissà nella smorfia a che numero corrisponde il morto che parla e scrive!!Ecco..appunto i complimenti solo a quelli che arrivano alla fine della gara.. e comunque sono duemila anni che fa caldissimo in questo periodo..niente sudaticcie scuse!(Cattivissima sono)


ciro 64
facile accanirsi contro chi non può difendersi,   ma arriverà di nuovo l'autunno e poi di nuovo  l'inverno... a proposito, come ho detto in tante occasioni, non mi trascinerò' mai come zombi  solo per dire che ho finito la gara... 

Nome: anna merolaE-mail: 
Nazione:  Data: 29 Jun 2011 13:44:44 GMT

Commento: Difenditi invece..dead man running!"Arrivare al traguardo,stop.Senza pretese,arrivare e alzare le mani al cielo.A volte perdiamo di vista il fine, accecati da tutto quel contorno che in sostanza non ci porta niente, o quasi, di buono"(Master Runners).E questa è anche un pò la mia filosofia,pensa a Ciro77 alla sua prima maratona.Oggi sono in vena di frase non mie e concludo con"Spesso il vero vincitore è colui che non ha mai mollato"(Jim Morrison)


ciro 64 
...non mi trascinerò' mai come zombi  solo per dire che ho finito la gara...  Mi pare che l'ho già detto!

Nome: MaurizioE-mail: 
Nazione:  Data: 29 Jun 2011 16:57:22 GMT

Commento: Caro Ciro lo sai che la penso esattamente come il mio amico Jim (l'avevo sempre detto che c'erano delle somiglianze tra noi) e che comunque vale anche sempre la regola del minestrone: quello che ci metti ci trovi! E comunque non è detto che a parità di ingredienti abbia sempre lo stesso sapore. (certo che il minestrone in quanto a citazione è proprio TAL).


Nome: anna merolaE-mail: 
Nazione:  Data: 29 Jun 2011 17:47:52 GMT

Commento: A volte occorre un pizzico di coraggio più mentale che fisico..caro Ciro "il vecchio"..credi che non ce ne sia voluto per me oggi..staccare i miei compagni e cercare di raggiungere il Tedesco..alla media di 3'50" per...300 centimetri..eh??Ad ogni modo sapete che se aggiungete al minestrone un pò di pesto ..gli di pesto(sul serio!)gli da quella "marcia" in più.Very TAL me too.Ahahaha..vi abbraccio con affetto podistico!


Nome: ciro 64E-mail: 
Nazione:  Data: 30 Jun 2011 08:22:59 GMT

Commento: l'accanimento di qualcuno (di 2) nel condannare il "ritiro" e nel accostarlo quasi ad un peccato mortale di cui vergognarsi sarà un argomento che porro' ad un mio parente avvezzo con lo studio (dei disturbi) della personalità...vi faccio sapere


Nome: anna merolaE-mail: 
Nazione:  Data: 30 Jun 2011 08:54:46 GMT

Commento: Ti ferisci a me.,ahahah..è certo che sono disturbata!Ma no,non è un peccato di cui vergognarsi,affatto.Il fatto è che per me resti sempre quello che secondo mio corre da paura..per questo "meriti" di arrivare al traguardo,comunque vada.Il mio accanimento puoi consideralo senza valore, sai quando c'è voluto perchè mi convinceste al tesseramento,di gare ne ho fatte appena due,in continuazione mi hai ripetuto di essere "easy"..diciamo che mi diverto tantissimo a "sfruguliarti"


Nome: ciro 64E-mail: 
Nazione:  Data: 30 Jun 2011 09:21:04 GMT

Commento: Anna, anche fucile la pensa come te: arrivare morto,cacatonico, in condizioni "penose", trascinandosi con i gomiti, ma è necessario finire...la domanda allora è : "ma perché insistere?". Io quando ci sono due giri (e solo i questo caso) e dopo il primo mi rendo conto che è una giornata "veramente no", preferisco fermarmi e godermi l'arrivo. Sono sicuro: mi diverto molto di  più .


Nome: MaurizioE-mail: 
Nazione:  Data: 30 Jun 2011 09:33:58 GMT

Commento: Ma perchè finire trascinandosi con i gomiti? Se si è in difficoltà si può anche rallentare un pò e prendere fiato per finire senza stramazzare al suolo al traguardo o peggio ancora prima di tagliarlo. Non è detto che se la prestazione è un pò più scadente del proprio PB o di quello che ci si aspettava sia da scartare. Diciamo che parliamo del piacere di terminare l'impresa iniziata in linea con lo stato di forze corrente. Personalmente ritengo che questo sport insegni a distribuire le forze nel modo ottimale per terminare la propria impresa.


Nome: anna merolaE-mail: 
Nazione:  Data: 30 Jun 2011 09:42:33 GMT

Commento: Azz..a essere disturbati siamo in due allora..prenota una visita presso il avvazzo familiare prima che mi rivolga a "qualcun'altra".Ok..se il divertimento c'è comunque..ben venga il ritiro..il fatto è che per ora è una sensazione che non ho ancora provato(magari mi capita di trascinarmi più in allenamento,però per fortuna la compagnia,che non manca mai,mi aiuta a non mollare)tranne i crampi all'addome..si vede che non riesco a dare ancora il massimo!


Nome: anna merolaE-mail: 
Nazione:  Data: 30 Jun 2011 15:28:20 GMT

Commento: Mi sa che questo confronto diventerà infinito,ma tranquilli che vi lascio in pace per 15 gg.Non è per accanimento che a quanto pare di più non si può,però Maurizio ha sintetizzato perfettamente quello che volevo dire io sprecando ben 6 mail..e tenendo conto che impiego almeno 5'per scriverle se non più...che dite me ne potevo andare a fare una corsettina di 6 km?In realtà scrivo ta una pausa e l'altra nel tentativo di stirare l'intero guardaroba da incastare in valigia..



 

Montevergine 25 giugno 2011- Beh ci provo a fare il cronista……


montevergineSabato 25 ore 13.30 insolito raduno in piazza. Solo in quattro poveracci, inizia la scalata alla Madonna.   Le prime difficoltà già si paventavano:  l’autista, franjo, e il navigatore, il nonno,   iniziano a litigare sulla strada da percorrere per raggiungere Mercogliano.

 

Dopo circa un ora di viaggio durante le quali  i due dietro ,il piccolo letizia e il sottoscritto,  approfittavano delle sciocchezze che si dicevano i due davanti per  sonnecchiare un po’,  e dopo aver allungato di  20 km, perché l’autista distratto dal nonno superava l’uscita, arriviamo alla partenza

 

L’aria non era così calda come temuto, intorno a noi tanta gente che si chiede “ chi c… ciò fa fa” , e ovviamente noi ce lo avevamo scritto in faccia.

 

Malvolentieri ci attacchiamo i pettorali sulle canotte e dopo aver assistito all’ennesimo show del “ mitico” Agostino Rossi che inveiva contro quattro degli amatori Caserta si parte

 

La strada comincia subito a salire ma dopo il primo km,  guarda un po’ che cosa c’è?? Una bella discesa di 200/300 mt

 

Il nonno comincia a pensare ad un miracolo ma poi si rende conto che era una deviazione per riportarci poi sui pendii che niente più respiri ci avrebbero concesso

 

Dimenticavo,  il nonno alla partenza riconosce una giovane e bella podista con la quale aveva fatto parte della gara ad Acerra.  

 

Lei ovviamente non lo riconosce. Nel prosieguo questo incontro avrà del miracoloso.  Il piccolo Letizia spinto dall’entusiasmo affronta le rampe pieno di grandi aspirazioni e si allontana leggermente dal nonno che accompagnato dal sottoscritto, per  voto dichiarato, si mette  su ritmi ormai definiti anche dalla nomenclatura podistica “andatura maiello”.

 

 Il franjo come dichiarato prosegue più dietro la sua gara ad andatura più lenta.

 

La strada a dire il vero sale ma senza eccessive pendenze a parte qualche piccolo tratto.

 

Ben presto il piccolo Letizia deve ridurre la sua andatura a quella “ Maiello” . 

 

Si prosegue insieme tutti e tre con il piccolo che ogni tanto viene richiamato dal sottoscritto al rispetto dell’andatura del nonno.  

 

Dopo i primi dieci km la stanchezza comincia ad affiorare.  Il piccolo si rende conto che l’andatura maiello è stata salutare anche per lui.

 

 Il nonno comincia ad avvertire un po’ di stanchezza ma ecco che la Madonna manda in soccorso guarda un po’ chi?? la giovane podista che il nonno aveva riconosciuto alla partenza

 

Come tarantolato il vecchietto si accoda ad Anna (così si chiama la podista)  e sembra come ringiovanito di 6/7 anni.

 

Addirittura mi dice  più di una volta di andarmene tanto aveva trovato la compagnia, ma ormai avevo fatto il voto e dovevo mantenerlo.  A maggior ragione adesso che il vecchietto era sollecitato in altri suoi sensi.

 

Proseguivamo insieme io, il nonno il piccolo e Anna.  Ogni tanto acceleravo per poterli fotografare con il telefonino. 

 

L’andatura maiello consentiva anche di girare un piccolo video con il nonno e il piccolo francesco al fianco della giovane podista.  A tre  km  dall’arrivo la fatica si fa sentire e il piccolo non riesce più  a tenere l’andatura maiello . E figuriamoci se si staccava dalla podista !  Nemmeno io  potevo lasciare il nonno per cui proseguivamo insieme fino all’arrivo tra folate di vento freddo (ricordate questa cosa per gli anni a venire) dove la madonna ci stava aspettando, dopo averci assistito per tutta la gara.

 

Alla fine io e il nonnino abbiamo chiuso in 1h 33’ 40”, il piccolo Francesco 3 minuti più tardi e il grande Francesco Franjio più dietro di altri 10 minuti ma con una freschezza che forse nemmeno noi dell’andatura maiello avevamo a fine gara.

 

Dopo esserci rifocillati e cambiati siamo andati in chiesa a ringraziare la Madonna.  Qualcuno (il sottoscritto) si è dilungato nei sotterranei del santuario per testare gli scarichi dei WC (ne ho dovuti visitare almeno due tra le facce esterrefatte degli inservienti ai quali poi ho dovuto lasciare lauta mancia).  Chissà sarà stato il vento freddo sulla canotta sudata. 

 

E’ stata una bellissima nuova esperienza e come diceva qualcuno di cui  non ricordo il nome “ la vita è un continuo di nuove esperienze e conoscenze” altrimenti che ca.. ci campiamo a fare???

 

Con questa massima vi saluto da monte vergine!!!

 

(Giuseppe Nuzzo)



ciro 64

Grande impresa.  Bravissimi!

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Nome: francesco letiziaE-mail: letiziafrancesco@hotmail.it
Nazione:  Data: 27 Jun 2011 10:04:46 GMT

Commento: e stata una bella esperienza ma nulla a togliere la madonna ma ki ci va kiu pero bellla io al 14km nn lo se era la visione della madonna o i cali di zukkero ma qualkosa ho visto e ci stavo rimanendo mi sono divertito bella esperinza



Nome: franjoE-mail: 
Nazione:  Data: 27 Jun 2011 12:24:00 GMT

Commento: Il prossimo pellegrinaggio a dicembre con la Napoli Pompei. Non mancate.



Nome: anna merolaE-mail: 
Nazione:  Data: 27 Jun 2011 13:52:47 GMT

Commento: Wow Nuzzo!Un pezzo fantastico,ho riso dall'inizio alla fine e poi tu sì che possiedi il dono"della sintesi benedetta"a differenza mia e di qualcun altro.Meno male che tra il piccolo il nonno e il franjo c'eri tu "il ciovane" a rendere questa esperienza trascendentale più terrena tra video e foto!Ad ogni modo siete assolutamente da ammirare e poi se volete ci svelerete qual è u secret rivelatovi dalla madonna per diventare "divin podista"!



Nome: Giuseppe V.E-mail: 
Nazione:  Data: 27 Jun 2011 17:01:59 GMT

Commento: Veramente divertente sia la cronaca che il "quadretto" podistico in scena. Sono stato indeciso fino alla fine se venire anch'io per aggiungere al divertimento anche la devozione ma sono stata attratto da un altra gara meno impegnativa a Santa Maria di Castellabate, in comune sola il nome della Vergine visto che era praticamente sul lungo mare. A presto peppe v



Nome: amatori casertaE-mail: 
Nazione:  Data: 27 Jun 2011 17:31:16 GMT

Commento: bello articolo ,ma non lo vedo per niente mitico il sig rossi ,e' uno che di sport ne fa violenza



Nome: Giuseppe NuzzoE-mail: 
Nazione:  Data: 27 Jun 2011 20:34:45 GMT

Commento: grazie anna...e grazie ciro x le correzioni, in verità ci speravo...



ciro 64

Peppe, non ho fatto niente! Anzi,   grazie a te per il contributo. A tale proposisto ho il piacere di comunicarti che da quest'articolo entri ufficialmente a far parte dei redattori di  Fucile. Niente parolacce, niente parole abbreviate, via i puntini sospensivi (stile fb) e ritorno alle virgole, punti, indentazioni, ecc. ecc. 


Nome: anna merolaE-mail: 
Nazione:  Data: 28 Jun 2011 11:12:58 GMT

Commento: Ma i puntini sospensivi sonola mia firma!!!!Io li uso da sempre..da prima di fb.. "per riprodurre l'andamento spezzato ricco di pause della lingua parlata".....................(tiè..e non è una parolaccia..Pascarella!)



ciro 64

La policy è insindacabile. Il nostro capo redattore è un purista ed è intollerante verso certe libertà espressive.  Lo cito: " per questo c'è fb!"

 
Nome: RedazioneE-mail: red@zione.it
Nazione:  Data: 29 Jun 2011 07:11:25 GMT

Commento: Le regole della "Real Casa" sono tali da cercare di non gravare troppo gli altri nella ri-redazione del pezzo da pubblicare, pertanto è utile scrivere il pezzo con Word, o similari, che almeno evidenzia le "zelle". Rileggere il pezzo per vedere se fila prima di mandarlo e possibilmente non usare i "..." al posto delle virgole [tipico esempio che pur di risparmiare non si bada a spese (3 tasti invece di 1)]. Peppe welcome on board con il tuo stile fluido, divertente ed irriverente.



Dugenta 18 Giugno 2011 - Più bomba per tutti

Snuzzoabato ore 19.30 c’è la Stradugenta e l’Atletica San  Nicola c’è con una buona rappresentanza  di “atleti”, 15.  Pomeriggio caldo, un po’ umido, ma niente di insopportabile. L’impressione all’arrivo in paese, poi confermata sul campo, è stata quella di un luogo perfetto per una gara podistica, di una organizzazione eccellente,  quasi fatta in scioltezza, e infatti,  tranne che all'arrivo, non si è assistito alle solite scene isteriche degli organizzatori.  

Tutto questo, quasi avesse fatto da richiamo, accompagnato da una splendida giornata di sole, di  quelle che ti invitano a portarti tutta la famiglia per una scampagnata.  E così  ha fatto qualcuno, moglie  e figli a fare il tifo e a fare foto con l’impegno di festeggiare  tutti insieme l’impresa atletica in una delle caratteristiche trattorie del luogo, magari con l’occasione sorseggiando Solopaca invece che la solita birra.  

Due giri. Percorso cambiato rispetto allo scorso anno, più abbordabile. Un nostro amico della atletica Dugenta ci aveva  messaggiato: ” oggi è la tua gara, percorso quasi pianeggiante, spingi al massimo”. Lasciamo stare “ la mia gara”  …. 

Partenza quasi in orario, ed è questa la notizia, e arrivo che vede la vittoria di un africano, Issam Zaid, di una associazione sportiva di fuori regione in poco meno di 30 minuti. E veniamo a noi!

Esaminiamo la classifica per la  nostra società . Si nota il ritiro di Pascarella  sr. che conferma quindi il suo stato di “cadavere”.  A guidare l’atletica il solito  Peppe Tedesco, un po’ appannato che scende di poco al di sotto dei 38 minuti.  Ottimo rientro di Franco D’Andrea dopo il piccolo intervento chirurgico e lo stop forzato.  Passeggiata per Biagio Pastore. Altro?  Qualcosa degno di nota?  Fermi tutti!  Salta all’occhio  la singolarità, l’eccezione: dopo Biagio Pastore c’è Giuseppe Nuzzo (in foto , quello con la canotta gialla davanti).  Abbiamo controllato. Abbiamo fatto le nostre verifiche. In realtà l’abbiamo visto con in nostri occhi, l’ho abbiamo visto tagliare il tra guardo in 42 minuti e 49 sec, pensando un po’ malignamente che avesse “tagliato, avesse preso qualche scorciatoia.   La realtà è invece che Peppe continua la sua marcia inarrestabile. Disintegra anche il muro dei 43 minuti  dando più di un minuto a Pasquale Maiello. Più di un minuto!   Un mezzo minuto ancora e potrà cambiare obiettivi. Sarà pronto per il salto di qualità e incominciare a inquadrare nel suo mirino i vari Izzo e Pastore.  Non c’è che dire l’ingegner Nuzzo è un esempio per tutti noi. Anche per i top runner. Ha dimostrato quanto si può migliorare  con la forza di volontà, con la dedizione, con l’impegno.   Si è guadagnato 5 minuti di rispetto in meno di un anno. A questo punto  gli chiediamo solo un atto di onestà  affinché  sia il nostro eroe indiscusso.   Gli chiediamo di rispondere con sincerità  alla domanda  che tutti gli vogliono fare e cioe:   “arò s’accatt,  arò s’accatt a bomb  ?”    

(CP64)


Nome: anna merolaE-mail: 
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Nazione:  Data: 19 Jun 2011 09:42:18 GMT

Commento: Chi? Ciro? Dove? Noooo! Oddio!!(Anna-Sandra Milo)Scherzi a parte..Ciro pecchèèèèè?Mi sa che tu sei il tipo che se non riesce a prendere il ritmo nei primi km..la testa gli impone di mollare piuttosto che chiudere..che so..in 50'.Ad ogni modo..io conto di migliorare di 5'entro settembre..non posso aspettare un anno..per cui "arò s'accatt sta bomb???"DITEMELO!!:))


ciro 64

non sarà facile farlo confessare....temo che ci ripeterà che i suoi miglioramenti sono frutto di km e km di salite, di levatacce mattutine e altre cose del genere... 

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Nome: Giuseppe NuzzoE-mail: giunuzz@tin.it
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Nazione:  Data: 19 Jun 2011 14:47:31 GMT

Commento: grazie ciro...a dire il vero il tempo è stato 42'37" ma è un dettaglio....diciamo che bombe nn ce ne sono, tante salite mattutine fatte paraltro in inverno, qualche kilo in meno(5/6)...e un maiello da battere....adesso xò comincia a farmi pena ha qualche anno più di me e merita rispetto...a montevergine cercherò di stargli vicino, se nn va molto piano....vorrei farlo come voto...



ciro 64
bravo Peppe è un bel pensiero, ti fa  onore!
 @ anna, hai visto? non confesserà mai 
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Nome: MaurizioE-mail: 
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Nazione:  Data: 19 Jun 2011 15:27:33 GMT

Commento: Una vera bomba sta bomba di Peppe. Insomma ne chiediamo a gran voce la composizione chimica anche se mi sa di conoscerla ... allenamento + allenamento + allenamento +....  Bravi ragazzi, anche se stamattina ci avete lasciati soli per il collinare.



Nome: vincenzoE-mail: 
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Nazione:  Data: 20 Jun 2011 14:44:39 GMT

Commento: Ragazzi, Nuzzo indossava la speedy canotta



11 Giugno 2011
La 14 ore di San Nicola

Ore 8:30
Oggi si parte. Oggi è il giorno della nostra gara. Gara che stiamo preparando da lungo tempo, affinché questa edizione possa essere migliore dell’edizione precedente.
Ormai ciò che è stato fatto, pensato ed organizzato è solo da mettere in pratica. Il tracciato è ormai “congelato” dopo le innumerevoli modifiche comminategli. La logistica della zona partenza/arrivo è chiara e tutto deve essere trasportato, montato e allestito per essere pronti ad accogliere gli amici podisti che correranno la nostra gara. Amici che più volte hanno ospitato noi. Ed è per questo che tutto deve essere perfetto.
Qualcuno ci dice che ha consultato il meteo e che forse potrebbe “fare qualche goccia d’acqua” e quindi è consigliabile acquistare un paio di teli di plastica per proteggere i pacchi ristoro … “ma dai con questo sole” … “va bé compriamoli sti teli”.

Ore 11:00
Tutto procede per il meglio e un caldo sole bacia i lavori di preparazione. Tutto è in allestimento. Tutto comincia a prendere forma per ospitare i “flussi podistici” così come li abbiamo immaginati. La Protezione Civile posiziona il camper di supporto e la roulotte medica. Prendono forma i tavoli per distribuire i ristori a fine gara e si completano alcuni premi.

Ore 12:00
Quasi completata l’organizzazione in esterno, il sole si nasconde dietro alcune nuvole. Forse un po’ troppo scure. Ma si continua. Non abbiamo mica finito?

Ore 13:00
“Presto coprite i pacchi ristoro con i teli di plastica” urla qualcuno. “Sta cominciando a piovere”. Una leggera pioggerellina si fa vedere e così tutti ci rintaniamo al coperto. In attesa che “queste quattro gocce” estive lascino “il cielo sopra San Nicola”. Mentre siamo tutti rintanati al coperto cominciano ad arrivare telefonate circa un forte temporale a Caserta … “si però in quella direzione è chiaro” commenta qualcuno. Ma abbiamo appena il tempo di orientarci sulla direzione del temporale, che il vero volto di questa perturbazione si fa vedere. In tutta la sua devastante potenza e prepotenza. Nel tempo in cui un podista che corre a 5:30 a km completa una 10 km, scendono cm e cm d’acqua (non millimetri). Si allagano sottopassi, cantine e garage. Tombini della fognatura scoperchiati che sembrano geyser. Marciapiedi che spariscono sotto il livello dell’acqua. E si allagano pure i locali dove ci sono i pacchi gara e premi vari. Tutti i cartoni si inzuppano. Nessuno riesce a muoversi. Il traffico sembra impazzito. Tutto è bloccato. Tutto ciò che avevamo preparato all’esterno … è tutto da rifare.

Ore 14:30
Riusciamo finalmente a spostarci. Proviamo a ricomporre quanto andato distrutto sotto l’incalzante furia degli elementi. San Nicola nel frattempo è in emergenza. Sono al lavoro i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile con le idrovore, le ditte di espurghi e i Vigili Urbani per provare a ripristinare la viabilità ormai impazzita. Le strade sono allagate. La gara è a rischio. Bisogna attendere qualche ora per verificare che tutta quell’acqua riesca a defluire.

Ore 17:00
Tutto va avanti come se la gara dovesse partire. Non possiamo mica “cincischiare”. Non c’è tempo. Tutto è riallestito. Facciamo un giro completo del percorso per verificare che non vi siano punti dove l’acqua non permette di vedere dove si metteranno i piedi. Il tracciato è completamente libero. Ci sono 22°C. Forse è tutto passato. Tutto alle spalle.

Ore 17:30
Il Sindaco, i Vigili Urbani e la Protezione Civile ci danno l’OK. Anche se ancora impegnati in diverse emergenze in città … e ci sono ancora da transennare alcuni tratti come da prescrizione esplicita dei Vigili Urbani.

Ore 18:30
L’esercito del 928 amici atleti accorsi per questo evento sta scaldando i motori allietati da un pallido sole che contribuisce a raggiungere la giusta temperatura. Ci sono tutti. Anche 6 nostri atleti e atlete.

Ore 19:00
Partenza puntuale. Il neoeletto Sindaco si presta a dare lo start, per il consueto sparo che fa scattare il flusso dei 928. Fiume colorato che si rivedrà passare dopo 1,5 km di nuovo sotto l’arco della partenza. Ed è proprio in questo momento che ricomincia a piovere. Pioggia leggera per diventare poi insistente e continua. Per ridiventare poi pioggia battente. Tant’è che Marco Cascone, pur presente sul traguardo e coadiuvato telefonicamente dal nostro Giuseppe Nuzzo che gli raccontava l’andamento della corsa, non è riuscito a commentare come da consuetudine lo svolgimento della gara per il piacere dei tanti spettatori al traguardo.

Ore 19:31:07
Arriva Abderraffi Roqti, vincitore di questa edizione, che apre il flusso degli arrivi. Flusso massiccio considerato il numero di partecipanti. Arrivi che assumono la forma di una gaussiana, con la massima concentrazione registrata tra il 100simo e il 500simo arrivato. Dove la velocità di esecuzione della consegna del pacco ristoro è fondamentale. Per evitare attese lunghe. Per evitare ingorghi. Per evitare che gli amici che hanno terminato la loro prestazione sportiva si bagnino oltre, perché tutto si svolge sempre sotto la pioggia battente.

Ore 20:17:42
Transita l’ultimo atleta al traguardo e la “macchina organizzativa” riparte immediatamente per cominciare il processo inverso. Quello di “smontaggio”. Un gruppo parte per la rimozione delle transenne e per ripulire la centralissima Via Italia e Viale Europa dalle bottigliette d’acqua date lungo il percorso, al 5° km.
Gli striscioni e i tavoli di distribuzione vengono smontati. I cartoni fradici d’acqua ripiegati. Tutto pronto per essere recuperato. Nel frattempo si allestisce tutto per la premiazione. La pioggia molla un po’. Pasquale Pizzano lavora alla grande per stabilire gli ordini di arrivo e calcolare i punti acquisiti dalle squadre. Per assegnare i premi finali. Anche se, purtroppo, i calcoli includono il risultato di quei “disonesti” che si sono appropriati di posizioni non loro ai danni di che ne aveva realmente diritto. Ma questo è un altro sport. Sport che purtroppo nella nostra vita quotidiana incontriamo troppo di sovente.

Ore 21:00
La pioggia ci lascia per dare spazio alle premiazioni con il commento dello speaker ufficiale. Intanto sullo sfondo si vedono persone che alacremente lavorano per smontare. Per riporre. Per ripulire. Per recuperare quanto di utile ancora c’è e poter riutilizzare l’anno prossimo.

Ore 22:00
Si recuperano i segnali chilometrici lungo il percorso. Si raccoglie l’immondizia. Si lasciano alcuni striscioni stesi per terra, nella speranza che asciughino grazie allo sperato sole della mattina dopo. Si raccolgono le bottigliette a terra ed altro pattume lasciato nell’area di parcheggio di fronte, onde evitare che la città, svegliandosi la mattina dopo, possa avere un’immagine negativa della nostra manifestazione.

Ore 22:30
Esausti, infreddoliti ed affamati, il gruppo degli irriducibili rimasto solo in 12, si concede una meritata pizza che serve a decongestionare la tensione. A discutere a caldo dei commenti raccolti. Ad analizzare gli errori inevitabilmente commessi. A capire come migliorarsi. Perché nella testa di ognuno di noi c’è la X edizione. Quella del 2012.

L’ASD Atletica San Nicola ringrazia tutti, in special modo quelli che, compensanti dalla sola passione, hanno permesso anche quest’anno lo svolgimento della nostra gara. E tra questi cito:
Il Sindaco, che ci supportato sin dal primo momento;
L’infaticabile Protezione Civile che ci ha guidati grazie ai preziosi consigli in materia logistico/organizzativi;
I preziosi Vigili Urbani che ne hanno permesso lo svolgimento (nonostante l’emergenza in atto);
I volontari che ci hanno dato una mano ai ristori;
A chi con professionalità e precisione ha svolto il proprio lavoro;
A tutti gli Sponsor;
A noi.

GRAZIE.

(MF)


Nome: ciro 64E-mail: 
Nazione:  Data: 13 Jun 2011 16:54:47 GMT

Commento: Grandi tutti a partire dal presidente e grande Maurizio Fucile! Chiedo pubblicamente venia per la mia assenza e, anche se so che non può bastare, sappiate che vi sono stato vicino... e poi, pensandoci bene, il giorno della gara mi sono fatto il giro sul camion di Filippo Crocco, ho scaricato qualche transenna, insomma qualcosina piccola piccola l'ho fatta. Complimenti davvero! La macchina era funzionante, efficiente. Insieme a Nicola, il nostro webmaster ha diretto tutto da top manager, soprattutto dando l'esempio. Maurizio Fucile, un uomo, un carpentiere, un ragioniere, un facchino, un cronista, un runner, un esempio.



Nome: Anna MariaE-mail: 
Nazione:  Data: 13 Jun 2011 20:06:13 GMT

Commento: Complimenti,per l'ottima organizzazione,nonostante il nubifragio, bello sentire i commenti positivi sulla gara,dagli amici podisti. "Si dice che il buon capitano non si nota con il mare calmo", e questo l'avete dimostrato.



Nome: anna merolaE-mail: 
Nazione:  Data: 13 Jun 2011 22:09:00 GMT

Commento: Verissimo! L'ho detto al presidente stasera: Atletica ha svolto un lavoro eccellente per la riuscita della nostra gara. Beh e per quanto riguarda Maurizio,che dire, io lo vedrei benissimo anche come direttore megagalattico! Non me ne voglia Cascone ma sarebbe perfetto anche nei panni di speaker, basta che gli procuriamo un microfono. Intanto sapete, da qualche giorno si atteggia a "friscone". L'ho visto esibire un vistoso tatoo sul bicipite femorale!!! Non è che si sarà montato..la gamba?



Nome: ciro64E-mail: 
Nazione:  Data: 14 Jun 2011 07:14:28 GMT

Commento: tatoo? sul bicipite femorale non l'ho mai visto... molto originale! ma siamo sicuri che non si tratti di un cerotto de-contrattura?



Nome: MaurizioE-mail: 
Nazione:  Data: 14 Jun 2011 07:15:18 GMT

Commento: Cari amici di canotta, mi preme precisare che "il QUORUM tanto" l'abbiamo raggiunto in molti. Ognuno per le proprie propensioni, capacità e resistenza fisica. Il gruppo degli irriducibili 12, quelli evidentemente con maggior resistenza, è il nocciolo duro dell'organizzazione, senza i quali le cose sarebbero rimaste a metà. E una cosa a metà è una cosa non non completata. Credetemi, sabato sera ero esausto. Potete chiederlo a Giovanni Izzo che continuava a chiedermi "ma che c'è" ... e la risposta a mò di disco rotto è sempre stata "sono stanco". Per quanto riguarda la "frisconamma" citata da Anna, parliamo di semplice taping, nastratura del bicipite femorale che mi ha fatto Donato sabato.



Nome: anna merolaE-mail: 
Nazione:  Data: 14 Jun 2011 09:24:44 GMT

Commento: Ciro 64...figliolo..quando ti abituerai alla mia ironia..quando!! Poteva mai essere "che quel signore che corre là dietro" quale Maurizio, cedesse a tale frivolezze?? Però, ti assicuro, trattasi di una nastratura a regola d'arte tant'è che anche mio marito che probabilmente ieri gli correva dietro, sofferente come non mai, ne è rimasto colpito, scambiandolo per un tatuaggio "a mmostr!!"



ciro 64

Anna, sei tu che lo indichi   come  " il signore che corre la dietro" ….  In tale  cliché,  ovviamente, non c’è  spazio x  vezzi quale i tatoo (e capisco l’ironia) .. non so chi lo descriva così, ma non mi sembra un bel complimento per un rocchettaro quale è il fucile… fossi in lui mi farei  un bel cuore con una spade che lo trafigge, magari sul collo o  proprio sul bicipite femorale


  
Nome: anna merolaE-mail: 
Nazione:  Data: 14 Jun 2011 19:59:55 GMT

Commento: ebbene..ti spiego...quando Maurizio andò a votare per le amministrative al seggio venne riconosciuto dal giovane scrutatore come appunto "il signore che corre là dietro"..vada per il tattoo rock!



Nome: MaurizioE-mail: 
Nazione:  Data: 15 Jun 2011 08:18:50 GMT

Commento: Come dice una pubblicità di Virgin Radio, unica radio che ascolto in auto, per essere rock non c'è bisogno di avere particolari atteggiamenti. Perché se si è rock, si è rock dentro. Ieri ho rinnovato il contenuto del mio ipod ... da paura! e sono solo a 2,5GB su 4 disponibili! Tutti pezzi nuovi rispetto ai vecchi 4 GB.



ciro 64

Un tatuaggio non aggiungerebbe nulla ma nemmeno lo toglierebbe...


Nome: anna merolaE-mail: 
Nazione:  Data: 15 Jun 2011 13:12:17 GMT

Commento: Della serie "Non è l'abbigliamento che fa un vero metalhead" (Conrad Lant)?? Ah..ne ho trovata pure un'altra di Angus Young "Se una canzone è capace di far muovere il piede (correre!!), allora è sicuramente vincente (guadagnare qualche minuto?). Passami qualche titolo se così fosse..


11 giugno 2011:Runnin'in the rain.

L'ho cercato fra i quasi 900 partecipanti:Gene kelly! Sì l'ho immaginato in canotta e pettorale correre fra di noi cantando un simpatico "Runnin' in the rain". La pioggia in genere scontenta un pò tutti: "ho appena lavato l'auto" oppure "cavolo, ho appena steso il bucato!" nel mio caso poi addirittura "nooo, ho fatto il colore ai capelli solo ieri". Tutti tranne i podisti e magari proprio gli stessi che magari avevano imprecato per i suddetti motivi prima di allacciarsi le scarpette.


Sulla nostra ridente cittadina erano anni che non si abbatteva un temporale simile tanto da allagare le strade principali e mettendo quindi a rischio lo svolgersi  della nostra gara ma ciò nonostante questo sabato 11 giugno 2011 la pioggia non è riuscita a rovinare la IX edizione della maratonina di Città San Nicola la Strada. Per me poi  doppia emozione: seconda gara (cresima podistica) e partenza praticamente a 50 m da casa, visto che risiedo proprio in via Grotta.Mi son lanciata dal balcone di casa ancora umido con un bel po’ di anticipo, almeno un paio d'ore prima della partenza che è avvenuta puntuale alle 19, manco se avessi dovuto raggiungere chissà quale paese sperduto, e con addosso già la canotta blu, felice come una bimbetta, ho raggiunto di corsa l'assolata area (sì perché poi il sole è finalmente uscito ma giusto il tempo per illuderci e ricordarci che manca ancora qualche settimana all'estate) adibita alla fiera mercato, nonché luogo del raduno.


E' stato impressionante trovarsi tra tutte quelle persone,accomunate dalla gioia, che pochi altri incontri sanno regalare, di voler essere lì e da nessun'altra parte. Tanti i volti a me noti e molti incontrati solo sulla piattaforma "feisbuk", ma che finalmente mi si presentavano "in diretta" regalandomi la piacevole sensazione di conoscersi realmente da chissà quanto (Vincenzo Giaccio..non potevo non citarti!) ed avere per fortuna un po’ di tempo per scambiare qualche parola sulla propria condizione fisica e quelle inevitabili sul clima (nuvoloni minacciosi ci osservavano beffardi dall'alto), scattare qualche foto ricordo insieme ad uno dei fotografi di podistidoc (Franco Manna, contento?), che tra l'altro mi ha immortalato nei miei primissimi scatti da podista!


Intanto grande fermento tra i compagni di Atletica San Nicola ,questa volta impegnati però dietro le quinte, affinché tutto procedesse come programmato e ovviamente nel migliore dei modi, e affiatati allo stesso modo di quando fanno onore alla nostra canotta blu. Eh sì, in questa nona edizione gli "eletti" eravamo soltanto in 8, di cui solo la sottoscritta come rappresentante del gentil sesso, e questa volta ho dovuto ricevere il "crisma podistico e schiaffeggiarmi" da sola. HO dovuto  insomma mettermi alla prova senza nessuna lepre (e meno male che non ho seguito la Lepre..ehm battuta comprensibile solo per pochi), che so un Mandarino, un consigliere per intenderci, anzi ho messo in atto il consiglio di un amico che qualche giorno fa mi scriveva: "E' che non c'è miglior lepre che se stessi rispetto a un mix di  allenamento, motivazione e aspettative. Insomma, l'autolepre è sempre il miglior sistema".

Ad ogni modo tra qualche chiacchiera, foto ricordo, previsioni sul tempo inteso come meteo e su quello proprio da impiegare in gara, qualche acquisto ad una delle bancarelle che ha allontanato il pericolo mal'occhio, giro di riscaldamento intorno all'area mercato con il giovanissimo Roberto, che gentilmente mi ha accompagnato, come si farebbe con una vecchia zia al mercato appunto, finalmente sopraggiungono le ore 19!

Questa volta però ero ad un metro dalle transenne sotto l'arco alla partenza, praticamente schiacciata da ogni lato, giusto lo spazio per piegare il braccio, pronta a schiacciare lo start del mio cronometro, così come tutti gli altri atleti. Un minuto di raccoglimento, sentito e dovuto, per la morte prematura del giovanissimo atleta Cosimo Coliandro, mezzofondista tra i più forti d'Europa deceduto per un incidente in moto, unico momento triste che sicuramente avrà fatto riflettere sulla vulnerabilità dell'essere umano, ma poi finalmente c'è stato lo sparo e di nuovo la gioia di poter cominciare a correre e sentirsi vivi e padroni del mondo. Ed io, con il mio pettorale numero 100, ho subito cercato di guadagnarmi spazio, del resto io queste strade le conosco bene, riuscendo fin da subito ad andare al mio abituale ritmo e non nascondo che per un po’ ho cercato di "corrompere" un mio compagno di canotta perché mi "leprasse" ma ahimè  il mio passo non ne ha voluto sapere di adeguarsi al suo ed ognuno, parafrasando Vasco Rossi, ha corso perso dentro ai fatti suoi.


Dopo il primo km circa, nessuno si è sorpreso quando una fine pioggerellina ha cominciato a rinfrescarci finché non è sopraggiunto il tanto temuto temporale e la gara si è trasformata anche in un continuo salto alle pozzanghere ed una l'ho presa praticamente in pieno, convinta di poterla evitare, ma non bisogna mai fare il passo più lungo della gamba. Il percorso ad ogni modo, interamente cittadino, era caratterizzato solo da qualche brevissimo saliscendi, e non presentava di per sé alcuna difficoltà se non quelle causate appunto dalla pioggia ed da alcuni tratti dove i vigili urbani purtroppo non hanno potuto impedire il circolare abituale delle auto, costringendoci però in qualche punto a dei veri e propri slalom. Nelle scorse edizioni la maratonina sannicolese è sempre stata temuta più che altro per il caldo africano che l'ha sempre caratterizzata ma credo che un po’ tutti siamo riusciti a correre  in sintonia con la pioggia, nonostante fossimo completamente inzuppati, soprattutto quelli che come me  si sono classificati dopo il seicentesimo posto. Cosa ho pensato mentre correvo? "Scende la pioggia ma che fa", a "Rain" di Mika, mi è addirittura apparsa l'immagine di Brandon Lee ne "il Corvo" mentre recitava "Non può piovere per sempre".

Ma la mia preoccupazione principale, addirittura più del solito crampetto  che anche questa volta mi ha solleticato l'addome ma per poco per fortuna, era che mi colasse la tinta ai capelli fresca di un giorno e che mi stingesse la faccia e la canotta!! Però come testimoniano le foto, pericolo scampato.


Non sono mancate le solite divertenti scenette da teatrino podistico come il tizio della club marathon frattese, sicuramente un MM 65, che chiedendomi se fossi del posto, mi implorava di indicargli una scorciatoia facendosi in realtà beffa di me,  perché decisamente più veloce e lo stesso poi incitava il pubblico ad acclamare i "vecchietti" come lui, oppure quello che a circa 1 km dal traguardo si è decisamente arrabbiato con una automobilista intimandole di rallentare poiché comprometteva il flusso di noi altri giunti orma più o meno a 45' circa da inizio gara.

Così come non posso trattenermi dal ridere a ripensare a mia sorella (ex podista) che mi urla dalla sua auto di dare il tutto per il tutto, convinta che la pioggia mi avesse fermato dopo aver visto passare il Maienza (che conosciamo entrambe da anni) ben 11' circa prima di me per cui quest'arco di tempo le sarà parso lungo un'eternità.

E che dire del tipo con il bandana nero che quasi si arrabbiava con me perché sapendo che ero del posto, non ero in grado di dirgli esattamente quanto mancava alla fine, dilemma risolto poi da un generoso podista che dopo aver concluso la sua prestazione è tornato probabilmente indietro incurante della pioggia sempre più battente, incoraggiandoci a non mollare perché mancavano solo 200 m,  diventati poi 100 e finalmente ridotti a zero al traguardo, dove ho fermato il mio cronometro a 49'25". Se non fosse stato per quei 170 m in più!

Ebbene sì, questo è il tempo che ho impiegato per percorrere 10.170km. Sesta tra gli "eletti "di Atletica Sannicola che ha visto al podio il Tedesco ed il Maienza con i rispettivi 37'48"e 38.01",seguiti da Seccia con un strepitoso 42'38" e dai fratelli Pastore con i loro 43'27" e 47'05", dopo di che me, D'errico che ha chiuso in 49'49" e per finire i 55'46" di Russo. Prima che dalla regia mi sfumino e partano i titoli di coda, sono felice del mio risultato, con la speranza di poter migliorare ovviamente, felice di essere giunta 23esima tra le donne e di essere per questo andata in premiazione con un ricchissimo pacco premio, pesante quanto un pacco di mattonelle, del resto il cartone era sponsorizzato dalla ditta di "costruzioni Pezzullo" ma per fortuna contenente ogni ben di dio per il mio meritato nutrimento. Per non parlare poi dello splendido omaggio floreale offerto dal collega di canotta Filippo Crocco, noto vivaista, e dell'altrettanto ricco pacco che è stato consegnato a tutti i partecipanti (magnifica la borraccia da polso!).
Concludo con un grazie speciale al team di Atletica San Nicola per l'eccellente lavoro svolto e per avermi consentito di vivere un'esperienza indimenticabili se pur fradicia.

(Anna Merola)



Nome: MaurizioE-mail: 
Nazione:  Data: 13 Jun 2011 09:14:52 GMT

Commento: Anna, e che ce lo diciamo a fare. Penso sia stata la gara più tosta a cui abbia mai partecipato. La legge di Murphy «Se qualcosa può andar male, lo farà» si è "presentata come comanda Iddio. Co' tutti i sentimenti si è presentata." (citaz. da Natale in casa Cupiello"). Bravi tutti e brava tu. Se ci rifletti, fortuna ha voluto che ci fossero quei 170 mt in più che ci hanno evitato via Le Taglie, impraticabile causa nubifragio fino a tarda serata.



Nome: Enzo de MaioE-mail: 
Nazione:  Data: 13 Jun 2011 12:46:24 GMT

Commento: La corsa nella pioggia è più un immagine da film di reclute marines che di allenamento sportivo. Nemmeno Rocky, per quanto mi ricordo osava tanto.. Se ti ricordi, Anna, per una sorta di tacito patto divino (o "zolferino"), quasi mai ci ha colto la pioggia. L'unica volta che abbiamo dato forfait senza onorare i 10km è stato quando a metà percorso avvistammo nuvoloni neri e minacciosi provenire da Mezzano.. D'altra parte eravamo runners, mica soldati :)



Nome: GIACOMO LANDOLFIE-mail: 
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Nazione: ITALIA Data: 13 Jun 2011 19:20:33 GMT

Commento: CIAO...VOLEVO FARVI I COMPLIMENTI PER ESSERE RIUSCITI A FAR SVOLGERE LA GARA NONOSTANTE IL DILUVIO E LE MILLE PROBLEMATICHE CHE LO STESSO HA CREATO!!! BRAVI DAVVERO, SPERO CHE I MIEI COMPLIMENTI ARRIVINO A TUTTI VOI, DAL 1° DEGLI ORGANIZZATORI FINO ALL'ULTIMO. CONTINUATE COSI'....NELL'ATTESA CHE AL PIU' PRESTO MI UNISCA AL VOSTRO BEL GRUPPO... SALUTO TUTTI AFFETTUOSAMENTE !!! GIACOMO

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Giacomo, sarai il benvenuto. 
Complimenti anche a te per la buona prestazione... ma come dice il nostro coach: "hai ancora ampi margini di miglioramento!"


10 Giugno 2011
La passione che c’è dietro
Ogni domenica una gara, ogni domenica una sfida. Il mondo amatoriale che si cimenta nell’organizzazione di eventi sportivi di corsa su strada è sostanzialmente basato sull’elemento trainante della passione.

Podista: atleta specializzato nelle corse a piedi. Questa è la definizione che il dizionario italiano dà dell’esercito dei podisti.
Intorno a questa ovvia e asettica definizione però, chi pratica questa “corsa a piedi”, sa bene che vi gira tutto un mondo fatto di emozioni, sensazioni forti, costanza e un indomito senso di competizione.

Tutto questo può essere estremamente sintetizzato nel termine PASSIONE; e consultando il solito dizionario scopriamo che il termine passione è definito come: “patimento fisico; vivo interesse per qualcosa”. E qui già ci avviciniamo un po’ di più alle sensazioni che ognuno di noi prova nel praticare questa attività.
La passione è certamente l’elemento necessario, ma non sufficiente, per giustificare la fatica che occorre profondere per portarsi a determinati livelli che, qualunque essi siano, rappresentano la dedizione che ogni atleta mette in questa disciplina.

Questo mix fatto di chimica del corpo e sensazioni forti ci portano in giro nella nostra regione, in quelle limitrofe, nonché verso mete internazionali, per fare le nostre “prove di ardimento”. Ovviamente qui parliamo in particolar modo degli amatori. Di quelli che come me si sentono atleti nonostante gli incalzanti impegni di lavoro, nonostante gli impegni familiari e nonostante gli anni che corrono sempre più veloci. Questi ultimi che migliorano nella velocità sempre di più anche senza allenamento … insomma, quelli della domenica.

La domenica.
Sono le domeniche le vere protagoniste (non me ne voglia il sabato, che per giunta è il giorno della nostra gara). Ed è in questo giorno che la passione deve tenere ben salda la posizione se si è tra quelli che la gara la devono organizzare.
Affinché queste domeniche possano susseguirsi nella loro incessante proposizione di eventi podistici, è necessario che un certo numero di “appassionati” organizzi l’evento di turno. Organizzazione che parte da lontano, dal giorno stesso in cui si è chiusa l’edizione precedente.
Ebbene questi appassionati, divisi tra il lavoro, le famiglie, l’organizzazione e gli allenamenti (non dimentichiamo che l’origine della passione è proprio questa), si danno da fare per organizzare al meglio l’evento, facendo tesoro delle cose buone fatte e viste fare e badando bene a non ripetere gli errori già fatti o visti fare.

E così si parte alla ricerca del consenso delle Istituzioni Locali e degli sponsor che, con l’attuale situazione economica, sono sempre più difficili da convincere e da trovare.
E poi si fa la conta delle cose che si è riusciti a mettere insieme e come queste dovranno essere ridistribuite. 
E poi c’è la fase di preparazione operativa: IL PACCO GARA, da sempre un tormentone. L’oggetto al centro delle discussioni domenicali che porta a fare i confronti con quella o quell’altra gara. Riempire 1000 sacchetti, ognuno contenente una bottiglietta d’acqua, una bottiglietta di integratore e un … e un … e un … tutto gentilmente confezionato da una schiera di appassionati che si riuniscono da quell’appassionato che ha a disposizione gli spazi adeguati per fare questo piacevolissimo ed ambitissimo lavoro.
E poi c’è il giorno prima della gara, dove tutto comincia a muoversi, tutto diventa itinerante per cominciare ad avvicinarsi al punto di finale destinazione. E per fortuna che c’è sempre l’appassionato con il furgone, l’appassionato che ha l’amico che è in grado di … e l’appassionato che scopre di avere risorse, a volte anche a lui stesso misconosciute, atte a risolvere il problema insormontabile di quel preciso momento.
E poi c’è il giorno della gara, dove tutto quello che si era pensato, ci si era raccontato tra appassionati, diventa operatività, diventa una sequenza di operazioni più volte immaginata che non può e non deve fallire, altrimenti c’è la lamentela!
E poi ci sono gli appassionati che partecipano e che prima di schierarsi alla partenza hanno bisogno di supporto logistico, gli stessi appassionati che una volta partiti cominciano ad arrivare e che hanno bisogno di supporto da parte degli appassionati organizzatori che hanno certamente fatto il possibile affinché i partecipanti possano godere di tutti i comfort in una sorta di logica di passaggio del testimone (oggi a te domani a me).
E poi c’è il momento in cui gli appassionati che hanno partecipato, finita la gara, ritirato il pacco ristoro, sono concentrati a districarsi tra le varie proposte quali pasta party, anguria, mozzarelle, pizza party mentre, gli appassionati  che hanno organizzato l’evento cominciano a smontare tutto e già parlano di come sarà la loro gara dell’anno che verrà.

A tutti gli APPASSIONATI che ogni domenica (o sabato) fanno l’una o l'altra cosa.

Ragazzi, oggi vi ospitiamo noi!

(MF)
(nota: articolo da me scritto e già pubblicato lo scorso anno su podistidoc)

5 Giugno 2011
Flik e Flok, verso “l’Aspro Villaggio” al passo dei bersaglieri (o quasi)

Flik_flok
In verde l'altimetria del percorso

Prima mezza maratona Città di Caserta per la 13sima edizione della “Flik e Flok”, nota manifestazione podistica organizzata dalla Brigata Garibaldi che vanta ben 20 anni di presenza nel capoluogo di terra di lavoro. Per me la prima mezza maratona della mia città. Una mezza maratona a cui non potevo mancare, e infatti non sono mancato, per ripercorrere, correndo, le strade della mia gioventù.

Evento non solo confinato al podismo, questo di oggi, che ha infatti ospitato sui giardini antistanti alla facciata principale del Palazzo Reale molteplici sport quali, scherma, climbing, arti marziali, rugby ed altri ancora. Rappresentati dalle giovani leve. I futuri campioni. Ragazzi che ne hanno data dimostrazione pratica.

L’Atletica San Nicola si è presentata al cospetto del palazzo Reale con 9+1 atleti. 9 appartenenti alla schiera dei soliti noti, mentre il +1 da una new entry. Trattasi di Giovanni Seccia, amico nonché ex collega di un paio di noi che, grazie al podismo diventata poi passione comune, ha facilitato, dopo qualche anno, il re-incontrarsi.
I 9+1 coadiuvati alla partenza da un gruppetto in incognita della nostra squadra, che senza voler fare l’intero percorso, è partito però con noi per fare un po’ di strada insieme. Per un allenamento domenicale da fare in compagnia con chi si stava per cimentare in questa “very very tosta” avventura.

Organizzazione impeccabile quella della Brigata Garibaldi per questo doppio evento podistico che ha visto un percorso di 3km non competitivo, aperto a tutti, e una mezza maratona competitiva.
Durante la fase di riscaldamento lo speaker apporta la prima trasformazione alla gara. Si perché la mezza maratona si trasforma in una 22 km (e rotti) per il piacere (di chi ce lo stiamo ancora chiedendo) di transitare all’interno del borgo medievale di Caserta Vecchia con un passaggio nella piazza del Duomo dove è possibile ammirare l’antica cattedrale di periodo romanico.

Partenza ore 9. E qui siamo solo a 69 mt. s.l.m.
Cielo coperto. Non afoso e non caldissimo. Non come ieri, sabato, che si sono sfiorati i 30°C con un elevato tasso di umidità. E per completare il quadro, poco prima dello start, si è fatta vedere anche una leggera e rinfrescante, nonché gradita, pioggerellina.
Partenza congiunta per i partecipanti ai due eventi podistici. Insieme su Corso Trieste alla volta di via Unità d’Italia per poi dividere i due gruppi e lasciare salire quello degli impavidi verso Viale Beneduce. Si, proprio salire. Perché da questo punto il tracciato inesorabilmente sarà sempre in salita, più o meno ripida, fino alla Torre di Caserta Vecchia. Che questa parte del tracciato fosse in salita, è cosa nota da tempo. Lo si sa almeno dall’861 d.C., quando il borgo medievale si chiamava “Casa Hirta” (dal latino casa, che significa villaggio, e hirta che significa aspro). L’Aspro Villaggio.

Inizio di gara affrontato con la consapevolezza di ciò che ci aspetta. Con cautela e circospezione. Senza strafare, senza consumare troppo anche se il chiacchiericcio e gli “sfottò” ci hanno accompagnato fino al primo strappetto, quello che si presenta alla fine di Via de Cillis per arrivare a quota 129 mt. s.l.m.. A circa 4 km dalla partenza. Qui il silenzio cala inesorabile sul gruppo per cominciare ad affrontare i tornanti verso “l’Aspro Villaggio” e portarsi a quota +220 mt. da coprire in circa 5 km. Qui i gruppetti si assestano e Maurizio ed Alessandro perdono il contatto con Franjo, Stefano e Pietro e si aggregano con Maria, per salire allo stesso passo.
Passo preventivamente programmato e studiato, opportunamente cadenzato, onde evitare di andare in lattato troppo prematuramente ed essere costretti ad un “fermo macchina forzato”. Faticoso ma, tranquillo e controllato, l’arrivo in via del Seggio che ci ha condotti verso Piazza del Duomo per calpestare con “estrema” attenzione il selciato in pietra viva che, bagnato dalla pioggia, si è presentato estremamente viscido e scivoloso. 350 mt. ancora di leggera salita per toccare l’apice del percorso, situato a circa 400 mt. s.l.m.
Ma non è finita mica?  Siamo solo a metà e ci aspetta un tratto un po’ in saliscendi prima della definitiva discesa. La panoramica per l’appunto (sulle carte toponomastiche nota come via Lupara), luogo noto in quanto frequentato da coppiette alla ricerca di riservatezza. La Panoramica, 4 km un po’ più scendi che sali, per cominciare a recuperare qualcosa, ma senza strafare perché il passaggio verso via Giardini Reali è in leggerissima salita che danno accesso ai meritati 3 km di discesa prima del Parco Reale. A parte un leggerissimo scollinamento.
Ed è qui che la new entry, Gianni Seccia, superando Peppe Flex lo esorta a seguirlo. Ad andare con lui allo stesso passo. Esortazione non raccolta da Peppe che continua con il suo passo per arrivare circa un minuto dopo Gianni che a quanto pare già mostra una sapiente gestione delle energie.
Superato il bosco di San Silvestro, Oasi WWF, si prosegue verso Via M. Cristina di Savoia che ci trasferisce all’interno del parco della Reggia Vanvitelliana. Entriamo di fianco alla fontana di Diana. Di fronte al Giardino Inglese. Quel Parco Reale che molto spesso ci ospita per i nostri allenamenti. Ma penso difficilmente ci abbia visto così stanchi e provati in quel punto.
Il trio Maria, Alessandro e Maurizio procedono con un bel passo alla volta dell’arrivo. Mancano circa 2 km. Ma è al passaggio del pannello che indica la fine del 21simo chilometro che Maurizio comincia a sentire le gambe un po’ pesanti. Vuoi perché prima di uscire da casa aveva “giurato e spergiurato” alle gambe che avrebbero fatto solo 21.097 mt., tosti si, ma non di più. Vuoi perché in discesa avevano dato un pochino di più … fatto sta che quest’ultimo km e rotti è stata una vera sofferenza. Maria ha staccato i due di qualche secondo che si sono diretti verso lo striscione dell’arrivo.
Penso che questi siano stati i 150 mt verso l’arrivo più suggestivi che abbia mai corso. Lungo il corridoio che porta dalla facciata interna del Palazzo Reale verso l’ingresso opposto. Per tagliare il traguardo sotto l’arco di uscita sulla facciata principale. Meraviglioso!
E qui mi aspettava sotto l’acqua il maestro di scherma di mio figlio, ex podista, per un saluto di solidarietà e con lo sguardo di chi sa. Di chi ha provato sulle proprie gambe percorsi analoghi.

Il nostro ordine di arrivo è capeggiato dal solito “tropp runner” Peppe Tedesco seguito da un inedito Gianni Seccia (almeno fino ad ora) che, a giudicare da questa prestazione, prevediamo che ce ne farà vedere di veramente belle.
Seguono Peppe Flex, Biagio Pastore e Francesco Letizia. Insieme poi arrivano Alessandro Biondillo e Maurizio Fucile che staccano di qualche minuto l’altro duo al traguardo: Stefano Letizia e Francesco Franjo Catania. Chiude per l’Atletica San Nicola Pietro Russo.
Ed è all’arrivo che Franjo mi ha detto: “forse ho tirato troppo a Capua e qui purtroppo …” , al che gli ho risposto: “è esattamente il motivo per cui, Alessandro ed io, Capua non l’abbiamo tirata!”. Per cui, le scuse addotte per lo scarso risultato di Capua, erano effettivamente vere.

Gara dura e selettiva che ha contato alla partenza circa 250 atleti per poi contarne solo 205 all'arrivo.

Unico neo? Qualche auto di troppo lungo il tracciato di gara.

Quando qualcuno mi chiederà: “L’hai fatta la mezza di Caserta? Quella che se l’è fatta mezza Caserta?” . La mia risposta potrà finalmente essere: “SI”, e almeno per questa volta potrò dire di essere nella metà giusta della città!

(MF)

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Nome: Peppe VanE-mail: 
Nazione:  Data: 6 Jun 2011 15:23:41 GMT

Commento: Bella gara che fa sicuramente onore a Caserta. Per chi poi è abituato ad allenarsi nelle Reggia è stata una emozione indescrivibile quella di entrare per quel cancello che è sempre chiuso e trovarsi davanti il favoloso vialone percorso da una lunga fila di podisti incoraggiati dai tanti visitatori della domenica. Grazie a tutti ed anche a te Maurizio che ci fai puntualmente rivivere ogni lunedì le emozioni provate durante la gara.



Nome: Giovanni SecciaE-mail: 
Nazione: ITALIA Data: 6 Jun 2011 15:33:28 GMT

Commento: curiosità: la verifica dettagliata su Google Maps indica 22,25km ...tanto per confermare il tuo rilevamento GPS!



Nome: anna merolaE-mail: 
Nazione:  Data: 6 Jun 2011 22:09:40 GMT

Commento: Great!22km di tali emozioni non potevano essere narrati diversamente.Io avrei aggiunto anche il sonoro..Fear of the dark...ops volevo dire la Fanfara dei bersaglieri,per esaltare"l'incalzare travolgente del passo che esprime l'eterna giovinezza degli impavidi podisti e la loro epopea di gloria".A leggerlo mi son venuti di nuovo i crampi addominali fin quando la lettura non mi ha portato alla fine dell'articolo verso il traguardo dove anch'io metaforicamente ho abbracciato il maestro di scherma.



Nome: MaurizioE-mail: 
Nazione:  Data: 7 Jun 2011 13:41:39 GMT

Commento: Come ho avuto modo di dire a qualcuno, questa è stata un gara veramente dura e non poteva essere improvvisata. Insomma "TOSTA da fare con la TESTA".



Nome: ciro 64E-mail: 
Nazione:  Data: 7 Jun 2011 19:29:30 GMT

Commento: Complimenti a tutti voi pazzi.  Mi dispiace tantissimo di non aver  potuto condividere con voi la malattia.Dai commenti off-line di qualcuno, ho percepito che è stata vissuta una esperienza tipo i "trip da LSD".Che meraviglia!



Nome: MaurizioE-mail: 
Nazione:  Data: 7 Jun 2011 19:58:00 GMT

Commento: Caro Ciro 64 ... di più ... di più



2 Giugno 2011
Cronaca di un esordio, annunciato, avvenuto, sudato!

Annunciazione Annunciazione!! Tu AnnaMarì AnnaMarì

Ebbene si erano 14 anni che mi preparavo a questo evento,sebbene avessi già partecipato 4 anni fa alla maratonina sannicolese (e tra l'altro con un risultato migliore), ma non con lo spirito di appartenenza ad una squadra: l’Atletica San Nicola. A dire il vero “questi” mi corteggiava da qualche anno. Sotto le veci, in primis, del mio celeberrimo vicino di casa "Blade runner Filippide Crocco" e poi a seguire tutti gli altri, finché non sono stata "braccata di corsa e costretta" dal Franjo e dal Presidente  al tesseramento coatto (o quasi). Ad ogni modo esordio avvenuto..e sudato!! Data e luogo del mio ri-battesimo podistico, come si evince dall'articolo di Maurizio, 2 giugno a Capua con l'accompagnamento all'altare del traguardo di molteplici padrini. Una folta schiera di amici dell’Atletica che d'ora in avanti cureranno la formazione mia podistica ... adottata ormai a tutti gli effetti come figlioccia!

La “sorgente battesimale” è stata l'acqua della bottiglietta che Mandarino mi ha “gentilmente” versato sulla testa al punto ristoro (eravamo circa al 5° km).

Chi è Mandarino? Chi è Mandarino? Chi è Madarino?

Mandarino, al secolo Michele, il suo cognome oltre a rimandare inevitabilmente al dolce agrume, forse pochi sanno che  trae origine dalle parola portoghese "mandarim", ovvero consigliere (thanks wiki ;-)). Dunque lui è stato il mio partner di gara, appunto il consigliere, insomma il leprotto di turno. Un leprotto che km dopo km mi ha sostenuto, esortata ad accelerare lì dove possibile. A tentare di superare un nostro compagno, subito individuato come Michele Lombardi, perché l'unico ad indossare una maglietta arancione-evidenziatore sotto la nostra canotta … tentativo ahimè fallito.

Avere però qualcuno di fianco, leggi Michele, è stato utile in quanto mi ha aiutata a sopportare i fortissimi crampi addominali che mi hanno colto quando mancavano quei 4 km..quelli probabilmente decisivi per un runner..in cui avrei voluto dare il tutto per tutto. Per chiudere con un paio di minuti in meno la mia prestazione. Chissà forse sarà stata l'ansia..l'ansia che coglie magari un pò tutti alle gare..oppure sarà stato quell'uccellaccio da mal'augurio del venditore di scarpe, lì al  parcheggio, che probabilmente per vendicarsi del mio mancato acquisto di quello splendido paio di scarpette viola, che obiettivamente avrebbero fatto tanto “pendant” con il mio cardiofrequenzimetro, che guardando le mie scarpe, mi fa:<ma guardat che chell ca tnit vuje nun zo bbon!> (per i fuori regione la traduzione: guardi, quelle che indossa non sono idonee!). Qualche malalingua aggiunge: non è che è stato un mandarino fuori stagione?

E' stato comunque emozionante quando a casa ho indossato la canotta blu … e quando mi sono appuntata, al raduno, il pettorale con il numero 99.

Qui ho cercato di stemperare un pò la tensione guardandomi intorno e così, come mi avevano anticipato, non ho potuto evitare di fare paragoni, basandomi sull'aspetto fisico di qualche atleta (femmina ovviamente)..per poi togliermi la soddisfazione in gara di superare chi in apparenza mi era sembrata molto più veloce di me.

Sono stata lietissima di aver fatto nuove conoscenze, di aver sentito finalmente anch’io l'adrenalina quando lo squadrone si è finalmente mosso, anche se un po’ di delusione mi ha colto per quello sparo all’improvviso che ha colto tutti di sorpresa, e pure me, costringendoci ad un'andatura troppo lenta mentre ci incanalavamo in una strada troppo stretta per accoglierci tutti e che mi ha ricordato un po’ quei viottoli stepposi che conducono alle spiagge libere di certi posti balneari (a pensarci bene nemmeno così distanti da Capua). Mi sono intenerita quando  ho visto la bambina bionda rom a piedi scalzi che ci osservava basita, mi sono divertita quando Mandarino ha "intervistato" una povera atleta in evidente stato di preoccupante affanno, costringendola a parlare e a sprecare ulteriore  energia. Ma anche innervosita quando la stessa mi ansimava praticamente addosso. A quel punto è stato necessario un decisivo cambio di passo per allontanarla definitivamente..”vade retro!!!” Mi son sentita lusingata quando una spettatrice mi ha urlato che ero settima tra le donne, ho sofferto tantissimo al sopraggiungere dei crampi e ho respirato profondamente e non ho mollato finché non ho visto il traguardo. Ho esultato felice quando finalmente l'ho tagliato a 50'06".

Concludo con questa frase di Maurizio Fucile: "La prima gara la devi archiviare come viene, senza troppi patemi. Poi comincerai a costruire sul quel risultato".

Un grazie speciale a tutti i miei compagni di allenamento, a Maienza, al Presidente, a Fucile e Pascarella Sr e tra qualche settimana non mancate alla mia cresima podistica … la maratonina di Città di San Nicola!

Anna Merola


Nome: ciroE-mail: 
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Nazione:  Data: 4 Jun 2011 09:50:49 GMT

Commento: finalmente


Nome: anna merolaE-mail: 
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Nazione:  Data: 5 Jun 2011 09:31:04 GMT

Commento: Carissimo Ciro...finalmente..debutto sul blog??Ahahaha



Nome: MaurizioE-mail: 
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Nazione:  Data: 6 Jun 2011 06:27:41 GMT

Commento: ... ricapitolando ... benvenuta tra i podisti e benvenuta anche in redazione.



Nome: Enzo de MaioE-mail: 
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Nazione:  Data: 6 Jun 2011 17:25:08 GMT

Commento: Grande Anna, mi sono divertito a leggere questo post. Inoltre, io che la conosco da tanti anni e da tantissimi chilometri, so che la prossima volta sarà ancora meglio - sia come podista che come cronista :) -



Nome: anna merolaE-mail: 
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Nazione:  Data: 6 Jun 2011 22:20:55 GMT

Commento: Enzo..intanto io e te ci vediamo a fine luglio e vedrai quanto ti farò correre..e caro Maurizio..finirò per passarci le nottate in redazione..





2 Giugno 2011
Uno sparo all’improvviso

Gruppone anche oggi per questa classica campana. La VII edizione della “Corri per la Repubblica” che si è presentata ai podisti nel suo classico tracciato pianeggiante e veloce. Due giri, uno da 4 km e l’altro da 6 km, per una 10 km a tutta velocità.

L’Atletica San Nicola presente per l’appunto con 24 iscritti + tre adepti che, per ragioni anagrafiche e/o medico-sanitarie, non hanno potuto indossare il pettorale come da consuetudine. I tre di cui parliamo sono Giovanni Izzo che sostiene sia venuto solo per fare 5 km in compagnia. Noi sosteniamo che dopo aver visto la prestazione di Roberto, il figlio, che aveva in tabella solo 3 km veloci, ha deciso di buon ordine di abbandonare il campo. E poi Armando, sempre della Izzo family, che si sta affacciando anche lui a questo sport. Armando che, ancora alle prime uscite, è stato affidato al gruppetto di quelli che “siamo venuti solo per un allenamento” per accompagnarlo e tirarlo un po’.

Tra i 24 spicca una vecchia conoscenza di scarpetta che ha finalmente superato quelle resistenze manifestate in passato aggiungendo al piacere del solo allenamento anche il piacere di quel pizzico di agonismo e competizione che ti danno queste manifestazioni podistiche. Sto parlando del ri-debutto di Anna Merola (i ben informati riconducono il vero debutto ad anni orsono, ad una edizione della maratonina di San Nicola) che alla fine ha compiuto il passo. Anna ce l’hai (… ce l’abbiamo…) fatta! E così “armata” di canotta ufficiale si è presentata stamattina al solito bar con lo spirito giusto. Quello di fare una bella gara.
Credetemi, mentre scrivo di Anna, il mio pensiero va anche ad Anna …  Ma tu vedi un po’, 2 atlete abbiamo e tutt’e due si chiamano Anna. Ma in questo caso mi riferisco a quella che corre, sale e parla pure. Sta risolvendo un piccolo infortunio che speriamo la faccia ritornare quanto prima a correre con noi e poter finalmente sfoggiare la nostra arma segreta in campo femminile: la bi-Anna, duo velocista che siamo sicuri ne farà vedere delle belle.

Torniamo alla gara.
Fase di riscaldamento lungo il viale della partenza con chiacchiericcio vario. Foto di gruppo a cui manca sempre qualcuno. Insomma il solito “warm up lap”, per dirla a mò di formula uno. All’avvicinarsi dell’ora X:XX ci si è poi appropinquati sotto l’arco verde. Si discorreva ancora un po’ tutti del più e del meno, c’era chi ancora faceva un po’ di stretching quando si sente uno sparo.
Detta così sembra lo stralcio di un thriller. Sto ovviamente parlando dello sparo che apre le “danze” podistiche.
Ma credetemi, così non l’avevo mai vissuto. Senza calca. Senza gli atleti che avanzano per recuperare qualche cm, senza contatto fisico con i podisti sudaticci al tuo fianco.
Uno sparo all’improvviso. Sparo che coglie tutti impreparati. Sparo che rimette tutti in riga e impone, all’improvviso, quella concentrazione necessaria per cominciare ad affrontare i 10 km.
Partenza tranquilla. In gruppo. Un gruppo che pian piano si disgrega affinché ognuno possa concentrarsi sul proprio programma di gara. Al proprio passo. Con la propria strategia. Per perseguire il proprio obiettivo per riuscire a … e così, scorrendo la classifica, mi accorgo che qualcosa forse è accaduto. Qualcosa che, con qualche ipotesi e qualche approssimazione, proverò a ricostruire.

Il duo di testa della nostra associazione è garantito come al solito da Pietro Maienza e Giuseppe Tedesco che si piazzano rispettivamente al 37simo e 38simo posto assoluti.
Dopo ulteriori 100 atleti vediamo il passaggio di Biagio Pastore. Che dire? Biagio c’è (tanto per dirla alla Meda, commentatore del moto-GP).
Scorrendo la classifica di ulteriori 50 posizioni, e più precisamente alla posizione 187 assoluta, riteniamo che si sia consumata la prima vendetta. Infatti incontriamo Giuseppe Nuzzo che, passato il momento di indulgenza nei confronti di Pasquale Maiello, quando Peppe ancora si lasciava commuovere dai meravigliosi occhi azzurri della nipotina di Pasquale, ha sferrato il felino attacco vendicandosi dello smacco subito alla StraLiterno. Mi preme precisare che il distacco tra i due lascia dedurre che Pasquale nemmeno ci ha provato a raggiungere Peppe Nuzzo, da oggi denominato “Nuzz o’ Razz” (per i fuori regione basta aggiungere la “o” finale alle due parole e sostituire la “o’” con il più appropriato articolo “il” … e mi raccomando a non fare altre sostituzioni in quanto entreremmo in zona pericolosa considerata la particolare aggregazione di consonanti e vocali). 

E della serie, invece, di quelli che “ci hanno provato, ma a quanto pare non ci sono riusciti” citiamo nuovamente Pasquale Maiello (col doppio ruolo di inseguitore ed inseguito), Giovanni Pastore e Peppe Flex. Infatti è assai probabile che Pasquale abbia provato a raggiungere il giovane Francesco Letizia, che era proprio lì davanti … ma senza riuscire a colmare le 5 posizioni di distacco. Poi Giovanni è arrivato solo 2 posizioni dietro Pasquale, per cui deduciamo abbia provato ad acciuffarlo, ma anche qui senza successo. E Peppe che anche lui giunge 2 posizione dietro Giovanni (scena già vista al bosco di Capodimonte). Purtroppo non abbiamo dettagli circa eventuali sorpassi, saluti con pacca sulla spalla ed altro accaduto lungo il tragitto tra questi atleti, ed è per questo che chiediamo ai protagonisti di arricchire il racconto mediante il nostro blog aggiungendo i loro commenti. Siamo curiosi di sapere com’è andata e sapere chi ci è riuscito e chi no.

Ciro Pascarella sr invece, perennemente scontento delle proprie prestazioni cronometriche dell’ultimo periodo, ha confermato che forse la sua è qualcosa in più di una sensazione … e su questo punto ci dice di aspettare tempi più freschi. Tutti speriamo che il prossimo non sia un inverno caldo. Lo vogliamo freddo e rigido!
Seguono poi, senza lasciar dedurre particolari lotte intestine, Benedetto Mastrangeli, Pietro Palmiero finalmete ritornato dopo un pò alle corse, Lucio Perna, Stefano Letizia, Pietro Russo, Nicola Pastore, Ernesto Cassandra, Francesco Catania, Michele Lombardi, Anna Merola, Michele Mandarino e Vincenzo Cennamo.

Qui è doverosa una nota.
Anna ha chiuso bene la sua ri-prima competizione, anche se ci ha raccontato di dolori addominali accusati dal 6° km che l’hanno costretta a rallentare un po’, senza per questo comprometterle il 7° posto femminile assoluto, nonché 2° di categoria.
Sul suo risultato Anna ci ha raccontato che avrebbe potuto fare di più, che in allenamento va più forte. Ma qui ci siamo fatti un’altra idea. Probabilmente il vero problema di Anna è stato l’affidarsi al leprotto sbagliato. Infatti si è accompagnata a Michele Mandarino, ritornato oggi alle corse dopo qualche mese di assenza a causa di un infortunio. Sembrerebbe che Michele abbia sfoggiato un’allenatissima favella. Si infatti pare che abbia sopperito alla mancanza di “gamba” con continui siparietti lungo il percorso “importunando” tutti coloro gli capitavano a tiro. Bravo Michele, direi che il fiato è del tutto recuperato.

Si ripropone poi un duo già visto nelle ultime gare. Alessandro Biondillo e Maurizio Fucile. Posizione decisamente bassa se comparata con le loro ultimissime prestazioni. Ma i due si difendono adducendo argomentazioni tipo “volevamo fare solo un allenamento”, “domenica faremo la Flik e Flok e non abbiamo forzato”, “abbiamo seguito una tabella per non strafare in vista di ... altrimenti poi domenica non abbiamo nulla da dire” e ancora cose del genere. Ma sarà vero? Controlleremo e terremo tutti informati.

Chiude l’ordine di arrivo dell’Atletica San Nicola il nostro ex Presidente Angelo Marino.

Per i 150 anni della nostra Repubblica tutti ci aspettavamo festeggiamenti con giochi pirotecnici, ma quello sparo all’improvviso … sicuramente no.

(MF)

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Nome: ciroE-mail: 
Nazione:  Data: 3 Jun 2011 08:26:36 GMT

Commento: Che strana gara! ... lo start ha condizionato un po’ tutti, quasi tutti un po’ più lenti del solito  ... anche i big runner.... in fondo è cambiato solo l’approccio mentale … sono mancati quei soliti 5-10 minuti in cui l’adrenalina sale, il cuore batte più veloce, l’attenzione aumenta, e il corpo si prepara… 5 minuti ma che hanno fatto la differenza, molto più della temperatura o dell’umidità… quando si dice “la testa è la cosa che conta di più” si dice il vero..



Nome: anna merolaE-mail: 
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Nazione:  Data: 5 Jun 2011 09:23:55 GMT

Commento: Ennesimo e bellissimo articolo e grazie for the tribute.E'mio dovere però informarvi che dalla slassifica risulto ottava e terza di categoria.Eppure,ne sono testimoni Fucile e Franjo,ho ricevuto un bigliettino che attestava un mio secondo posto con il guale ho ritirato il pacco premio!Vuoi vedere che hanno fatto il pacco a me piuttosto che all'altra?Intanto lancio una scarpa a favore di Mandarino e se ne volete sapere di più leggete il mio contributo..


 
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