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1° Classificato
Giuseppe Di Maio
(detto il keniano)
31.417 punti
66 gare per 858 km


2° Classificato
Francesco D'Andrea
29.413 punti
37 gare per 544 km


3° Classificato
Filippo Santonastaso
23.491 punti
37 gare per 467 km





24 novembre 2013 – XXX Firenze Marathon
da runner a maratoneta (cit. by Max)


Descrivere una gara come una maratona è un pò come voler saltare subito alle conclusioni evitando i preliminari. La maratona altro non è che l’atto finale. L’apoteosi, il punto di arrivo dove si fondono insieme tutti i dubbi e le certezze, le paure e le sicurezze, le ansie e la voglia di arrivare in un mix di emozioni che ti accompagnano dal primo all’ultimo dei 42.195 metri in cui sei a fare conti con te stesso immerso in una folla di gente. La maratona come metafora della vita; si è in tanti ma devi contare solo ed esclusivamente sulle tue forze.

Anche per noi, come tante altre storie analoghe, tutto è nato quando qualcuno insinua per la prima volta l’idea di una maratona e, secondo una logica puramente adolescenziale, nessuno osa contraddirlo per non essere additato come quello che non se l’è sentita. E così ci si trova a fare allenamenti che mai avresti pensato di fare, dove l’obbligo di finirli è assoluto qualunque siano le condizioni meteo. Anche perché ormai l’obiettivo ce l’hai dentro e quella data resterà impressa nella tua memoria per sempre, soprattutto se sei ancora solo un runner e speri di superare l’esame al primo appello per conquistare sul campo il titolo di maratoneta.

In gruppi separati e ben assortiti raggiungiamo Firenze per disputare la 30sima edizione della maratona cittadina. Il quintetto base è composto da Alessandro, Peppe Flex, Max, GiLet e il sottoscritto.
Il ritiro dei pettorali comincia a condurci verso l’atmosfera della gara. Pioviggina e gli occhi di tutti sono rivolti al cielo e agli smartphone nella speranza di una previsione migliore per il giorno della gara. Il pranzo scorre veloce a “Piazza del Vino”, locale suggerito dal mio amico Donato, maratoneta di fresca nomina, che correrà anche lui nella sua Firenze. Il locale è perfetto per un pasto leggero e per invidiare il nostro accompagnatore, GiLet, mentre sorseggia amabilmente un calice di vino e già ubriacato dalla sola presenza delle migliaia di bottiglie esposte.
La cena è invece collettiva. Ci raggiungono anche Ciro Pascarella jr (quello veloce per intenderci) con un amico, Donato maratoneta fiorentino, Carlo e Franco degli amatori Caserta e una “runner family” impegnata il giorno dopo tra maratona e la 2 km per le simpaticissime bimbe accompagnate dalla mamma.

La mattina della gara la sveglia suona presto per Max, Peppe Flex e il sottoscritto. Comincia il Rito, quello con la R maiuscola. Si perché ognuno di noi ha le sue manie, le sue fisime e le sue sequenze ripetitive che, in occasioni come queste, si amplificano a dismisura. Ogni gesto è pesato, pensato e mirato per un solo obiettivo. Tutte le incertezze si concentrano prima sulla colazione, ritenuta una magica alchimia che permetterà di riuscire a percorrere con le giuste riserve la prima parte della gara, per poi spostarsi sull’abbigliamento da indossare: corto, lungo, doppio strato, cappellino … e poi c’è la condivisione dei “magici elementi essenziali” che avremmo ingurgitato durante la gara. A maggioranza viene approvato il metodo Baldini che alterna sali minerali a maltodestrine come da volantino allegato al pettorale. Abbiamo pensato che forse poteva avere credito in questo ambito e così gli abbiamo dato fiducia!

Ci apriamo così a questa domenica baciata dal sole e in compagnia di circa 11-mila atleti provenienti da ogni parte del globo prendiamo posizione nell’ultima griglia. Quella dei senza tempo. Ci ritroviamo vicini Alessandro, Max e il sottoscritto, per intenderci il trio degli allenamenti lunghi. Alessandro parte da dietro con noi nonostante maratoneta lo fosse già. Ha comunque deciso di percorrere insieme con noi neofiti questa maratona toscana.
Dal punto in cui siamo non ci accorgiamo nemmeno dello sparo se mai ve ne fosse stato uno, però ci accorgiamo che lentamente il fiume di atleti si muove nella stessa direzione dell’Arno. Passiamo sul tappeto azzurro e i cronometri vengono azionati per misurare il tempo, per misurare il passo, per misurare il battito cardiaco, per misurare la nostra prestazione fino alla fine e per memorizzare indelebilmente km per km l'andamento della gara.

I primi km scorrono leggeri. L’Arno sarà una costante di questo percorso che lo lambirà più volte. I “viali” ci portano verso Le Cascine per uscirne verso il 15simo km. Ponte della Vittoria ci porta poi al di là del fiume e ci avviciniamo alla mezza maratona. Sulla strada c’è GiLet, promosso a fotografo ufficiale dell’evento, in compagnia di Ciro Pascarella sr. che purtroppo ha deciso di non correre questa sua prima maratona nonostante, noi tutti possiamo giurarlo, l’avesse preparata con la sua nota precisione e dedizione.
Superata la mezza cominciano i primi calcoli, e con la semplice moltiplicazione “x 2” la matematica ci segnala che il nostro obiettivo cronometrico è in serio pericolo; ma di aumentare l’andatura non se ne parla proprio! Ma poi si sa, alla prima maratona il vero obiettivo è arrivare.
Il mio ginocchio destro comincia a darmi fastidio e, colpa del conseguente appoggio errato, ci si mette anche la caviglia. Le discese mi danno fastidio.
Al 30simo seguiamo i consigli di “nonno Pasquale” e ci convinciamo che … “ok, ora manca soltanto un trofeo della befana di Acerra e poi sarà finita”.
Al 32simo, al cavalcavia scendo di passo. Il ginocchio mi fa male. Vedo Alessandro e Max che si allontanano. Arrivo in fondo alla discesa, aumento il passo e li raggiungo. Siamo di nuovo insieme; per me è importante. Ora mancano soltanto 2 vasche della Saint Gobain; il nostro allenamento tipico infrasettimanale.
La stanchezza comincia a farsi sentire. Stacchiamo un po’ Max. Lo chiamo e mi risponde “eccomi”. La voce è vicina. Il pubblico ci incita. Ci sostiene. Una americana ci dice “no wall. The wall doesn’t exist” … il muro non esiste anche se forse Max lo sta incontrando proprio in quel momento. Lo chiamo e non mi risponde. Ci giriamo e non lo vediamo più.
Manca ancora una vasca (5 km). La stanchezza è devastante e l’ansia di incappare in qualche incidente di percorso ti tiene in continuo allarme; non sarebbe nemmeno giusto a questo punto della gara. Il cervello però ancora regge e porta avanti le gambe anche se ad un ritmo più blando. Il cartello dei 40 km arriva come un’oasi nel deserto. Mancano ancora 2km e 195 metri. E’ quasi finita. Il pubblico ci incita. Passiamo sul lungarno nella zona deposito borse e vediamo chi ha già finito che ci incoraggia … “è finita, non mollate” … eccolo il tappeto blu che porta me ed Alessandro al traguardo per alzare le braccia al cielo in segno di vittoria su noi stessi e sulla fatica.
E’ certamente un traguardo che porterò sempre con me. La mia prima maratona che da runner mi ha promosso maratoneta.
Dopo qualche minuto arriva anche Max … “ero stanco di soffrire” mi dice. Ha per questo leggermente rallentato il passo per non lasciarsi sfuggire la soddisfazione di fare sua Firenze ed essere anche lui nell’elenco dei  promossi.

Per l’Atletica San Nicola tutti i partiti sono arrivati. Michele Auricchio sempre velocissimo, Nicola Pastore con una gara di assoluto alto livello (cit. Ciro jr.), Giuseppe Lupo Perrino che vince sull’amico di scarpetta Fanjo Catania, Peppe Flex che fa la gara perfetta (vedere i parziali per credere), Mario Salvo che si riscatta di Carpi nonostante il piede malandato, Giovanni Pastore che ha dovuto mollare il “fratellino” causa crampi e la tenace Daniela Malorgio che conferma la sua determinazione e propensione all’obiettivo.
 
Il terzo tempo per il quintetto base, come da perfetta tradizione ereditata da altro sport, è stato innaffiato dall’ottima birra del birrificio Mostodolce ed opportunamente arricchito da alimenti non proprio adatti alla corsa ma ottimi per le fasi di recupero fisico e mentale.

Per l’Atletica San Nicola sono partiti 6 maratoneti e 6 runners alla volta del capoluogo toscano. Da Firenze sono rientrati solo maratoneti.

Maurizio Fucile Maratoneta



Lo posso dire, l'ho fatta. La maratona è un'altra cosa! è la regina delle gare. Non è paragonabile con nessuna gara su distanze canoniche. Pianificazione, stress, dolori, paura, fame, sete, gambe dure, articolazioni gementi, ma anche condivisione, amicizia, emozioni. Fatica, tanta fatica, e un solo costante pensiero: "Devo arrivare fino in fondo!".
Chi vuole correre un miglio, corre un miglio. Chi vuole cambiare vita, corre una maratona (citazione Ludovico Carozza che citava Emil Zatopek).

by Massimo maratoneta










Nome: Anna Merola E-mail: 
Nazione:   Data: 27 Nov 2013 15:31:06 GMT

Commento: Da Runner devo ammetterlo: vi invidio.Per la determinazione mostrata, per tutti i sacrifici affrontati. Sono stata testimone oculare quando magari vi vedevo rientrare da un lunghissimo o abbinare l'allenamento alla gara ma anche di fatto per aver condiviso con alcuni di voi gli ultimi step della tabella. La parte che mi ha fatto più sorridere è quando Max "scompare perchè stanco di soffrire" ma nonostante tutto la vive tutta "un'altra vita". Ah c'ero pure io, al polso di Mario Salvo.



Nome: Fulvio Simonelli E-mail: fulvio.simonelli@unisannio.it
Nazione:   Data: 27 Nov 2013 18:24:49 GMT

Commento: Bellissimo racconto...complimenti ragazzi; dite a Ciro senior che se ne ha ancora voglia si può provare Roma insieme con noi della RunLAB; io spero di averne ancora voglia; ne ho fatte 5 ma ora mi sembra impossibile correrne ancora un'altra



Nome: Maurizio E-mail: 
Nazione:   Data: 27 Nov 2013 18:31:51 GMT

Commento: Grazie Fulvio. Per quanto riguarda Mr. Ciro sr. penso che stia già accarezzando l'idea di partecipare alla maratona di Roma. Comunque sicuramente ti leggerà e ti risponderà di persona.



Nome: Luigi E-mail: luigi.damis@inwind.it
Nazione: ITALIA  Data: 27 Nov 2013 19:50:25 GMT

Commento: Congratulazioni Maurizio estese anche a Giuseppe...



Nome: Giuseppe Caminita E-mail: 
Nazione:   Data: 28 Nov 2013 04:04:51 GMT

Commento: Bravissimi, complimenti a tutti. Benvenuti nel "Club dei Maratoneti".



Nome: LUDO E-mail: 
Nazione:   Data: 28 Nov 2013 13:36:19 GMT

Commento: COMPLIMENTI a TUTTI e soprattutto a Nicola Pastore... tempo ed intermedi da vero maratoneta. Ma in quale punto del percorso vi siete emozionati? Dove avete avuto i brividi, quelli che attraversano la maggior parte dei maratoneti, dove è finita la sofferenza ed è cominciata la felicità per esserci in mezzo a quella folla e per quelle strade (nonostante la fatica)... ciao belliiiiiii



Nome: Giovanni Pastore E-mail: 
Nazione:   Data: 28 Nov 2013 14:32:19 GMT

Commento: Che dire ragazzi, per me è stata una sfida nella sfida, perchè fino al 28°km praticamente stavamo insieme io e nicola, poi improvvisamente crampi in entrambe le cosce (cosa peraltro mai successo prima), da quel momento in poi ho fatto 14 km con intensi dolori, ma non mi sono fermato, perdendo solo 14' rispetto a mio fratello. Per come si erano messe le cose pensavo di perdere molto di più, ma la tenacia e soprattutto lo scenario e la forza di tanti spettatori mi hanno fatto concludere in 3h 48 vincendo la mia personale sfida iniziata al 28°km...al nastro d'arrivo ho baciato il Cielo per aver concluso questa gara piena di emozioni e che porterò per sempre dentro di me....Alla prossima


Peppino Wolfang Lupo Perrino:

Complimenti a tutti e soprattutto ai nuovi "maratoneti", la maratona e' prima una sfida contro se stessi e contro tutte le insidie, che si presentano durante una gara cosi lunga, indipendentemente dal tempo impiegato. Personalmente a Firenze mi sono proprio divertito al punto tale che stiamo gia' pensando alla prossima maratona che ci vedra protagonisti. Non deve pero passare inosservato l'ottima prestazione del mio caro amico Catania che alla sua 11 maratona, con il tempo di 3he 41, ha migliorato il suo PB di 16 minuti. Catania sei un mito, per me sei un esempio da seguire. Alla prossima maratona.


Nome: anna pinto E-mail: anna.pinto_1967@libero.it
Nazione:   Data: 29 Nov 2013 10:07:55 GMT

Commento: Complimentissimi ragazzi, per quest'impresa portata a termine egregiamente, 42 km non sono una cosa semplice da elaborare sia mentalmente che fisicamente, ma consentitemi di fare un complimento speciale all'unica rappresentate femminile, per ora, che ha la forza, la tenacia, coraggio e determinazione per affrontare una distanza così impegnativa... Daniela sei stata bravissima!!



Nome: pasquale nonno E-mail: 
Nazione:   Data: 29 Nov 2013 18:38:55 GMT

Commento: complimenti a tutti e benvenuti nel club dei maratoneti. Spero di aver dato qualche buon consiglio.....e alla prossima sempre meglio.........



Nome: Daniela Malorgio E-mail: 
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Nazione:   Data: 15 Dec 2013 21:29:41 GMT

Commento: Carissimi, solo oggi leggo i vostri bellissimi resoconti sulla Maratona di FI :) è stata un'esperienza bellissima anche per me! è la terza volta che assaporo l'emozione della maratona fiorentina, ma la gioia e la soddisfazione sono sempre nuove e piene. è bello averla condivisa con voi! Grazie :) Daniela



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24 novembre 2013-Capua
Ma che sapore ha, una giornata uggiosa


Sapore di gara stamane per l’Atletica San Nicola, impegnata su ben tre fronti in quest’uggiosa domenica novembrina.
In primis onore ai nostri valorosi 15 portacolori che hanno goduto del pittoresco paesaggio fiorentino per disputare la 30esima edizione della Maratona omonima. Onore e tanto di cappello soprattutto ai tanti debuttanti, dai quali aspettiamo il racconto dettagliato delle loro gesta.
Palcoscenico delle grandi occasioni anche per F. Letizia e F. D’Andrea che, invece, hanno disputato una delle classiche più affascinanti, la Napoli-Pompei, con arrivo presso il famoso Santuario meta di pellegrini e, una volta all’anno, anche di podisti.

Per tutti gli altri, quelli che Firenze è bella ma a me la bistecca piace ben cotta o che Pompei la visito solo in torpedone, non restava che Capua, dove si disputava la 1° edizione del Memorial Vincenzo Manna, sulla distanza classica dei 10 km. Scelta assolutamente non residuale, vista la presenza di circa 580 atleti al via, di cui ben 34 della nostra squadra: gara disputata sotto una pioggerellina gelata che, seppur fastidiosa, era lontana parente dei nubifragi che avevano caratterizzato le ore precedenti. E soprattutto gara ottimamente organizzata che si dipanava su di un percorso di due giri, rispettivamente di 4 e 6 km, che non presentava particolari asperità, se non l’asfalto reso viscido dalla pioggia, che, all’altezza dei sanpietrini del centro storico diventava quasi acqua saponata.

Grande prova di Santonastaso, 50mo, e Leone, 71mo: ma ancor di più, fantastica la prova di Gatto, al suo PB con 40’09” e del nonno Maiello, con il “tempone” di 41’27”. Eppoi tutte le altre storie che ogni gara racconta: il 4^ posto di Russo tra gli MM70 ed il 5^ di Palmiero tra gli MM65, la bella prova di Anna Merola, ormai una realtà, e Francesca Rega, il gioioso arrivo all’unisono per il duo Ricciardi/Cubiano. In ultimo, ma non per ultimo, il 6^ posto assoluto nella Classifica di Società, piazzamento che testimonia sempre di più la crescita dei nostri valori medi, grazie al giusto mix di competizione, agonismo e senso di squadra. Squadra, dicevamo, capeggiata dal nostro mitico Presidente, che stamattina sfoggiava i suoi mitici calzettoni neri modello “DR. Gibaud” che, a detta sua, indossa da più di cinque anni, da quando cioè, gli consentirono di correre 2 mezze maratone a distanza di 7 gg con il tempo monstre di 1h e 25’. Sarà stato per i calzettoni, sarà stato per i suoi continui incitamenti, fatto sta che attorno alla sua figura, per noi mitologica, si formava un trenino blu che comprendeva il sottoscritto, Rauci, Giombetti, Cioffi, Poliseno e Anna Nargiso. Pur in presenza di momenti fisiologici di stanchezza, grazie alle sue esortazioni, che andavano da “ANNAAAA” a “DAJEEE” passando per “TESTA e CORPO” e “FORZAAA”, ognuno di noi riusciva a pescare tutte le energie più recondite dal serbatoio in riserva, riuscendo a chiudere con il ritmo di circa 4’ 33” a Km. Ritmo eccezionale che consentiva ad una mai doma Anna Nargiso, di realizzare il suo PB con 45’18”, ed al sottoscritto e a Giombetti, di avvicinare i rispettivi personali; ma soprattutto testimoniava come uno sport, essenzialmente individuale, fosse in realtà uno straordinario momento di condivisione e aggregazione: infatti, nonostante la fatica, i km trascorsi insieme alimentavano il chiacchiericcio, con conversazioni che spaziavano dagli odori domenicali, tra cui prevalevano genovese e “carcioffole arrustite”, alle citazioni canore, con accenni di Dalla, Ligabue, Battisti ed, ahimè, anche di Gigi D’Alessio.

E poi c’è lei, l’atmosfera allegra delle domeniche di gara, quella che permea lo spirito, quella che inonda la testa, quella per cui pioggia, freddo, sonno, sveglia non contano: conta solo la tua voglia di stare bene e la consapevolezza di riuscirci.

Giovanni Marzano

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27 ottobre 2013
Mezza Vanvitelliana e Maratonina Mela Annurca

Tu chiamale se vuoi, Emozioni.

Un variopinto serpentone, un fiume di persone: questo è lo splendido colpo d’occhio riservato stamattina agli abitanti di Valle di Maddaloni al risveglio, mentre circa 1500 atleti erano schierati alla partenza, contemporaneamente, della Mezza Maratona Vanvitelliana, disputata sulla anomala distanza di 25 km e della Maratonina della Mela Annurca, sorella più piccina, lunga soli 11,9 km.

Uno spettacolo nello spettacolo che nemmeno la nebbia, che accompagnava le operazioni di punzonatura e riscaldamento, riusciva minimamente ad offuscare. “Quando c’è la nebbia non si vede”: con nelle orecchie una delle battute più citate del Principe della Risata è cominciata la nostra domenica di sport che è andata via-via in crescendo fino a divenire emozione. Emozione che, tutti quelli che stamattina hanno diligentemente atteso la fanfara dei bersaglieri per disputare le due gare gemelle, credo abbiano provato in seguito.

Un percorso di rara bellezza che attraversava il paese, si inerpicava sui sentieri di collina con una salita tagliagambe, fiato e ritmo di oltre 1 km, si addentrava nel bosco e sfociava nel suggestivo attraversamento del famoso acquedotto Carolino per circa 700 metri per poi ridiscendere in maniera prima repentina poi in modo più dolce verso la linea di partenza.

Doppia gara si diceva, con la 25 km che prevedeva in più, rispetto alla “corta”, l’attraversamento del caratteristico Borgo di Sant’Agata de Goti: un altro gioiellino che insieme al citato acquedotto, contribuisce a rendere questa, a mio modesto avviso, come una delle gare più belle che, premia soprattutto mente, occhi e spirito.

La nostra squadra schierava oggi ben 40 unità: 2/3 optavano per la Mezza con Di Maio, Auricchio e D’Andrea jr che ancora una volta si dimostravano le nostre punte di diamante con la solita prestazione di alto livello; una fantastica Anna Nargiso si piazzava 12ma assoluta tra le donne fugando tutti i timori della vigilia; tra gli altri si distinguevano Fucile , Biondillo e D’Errico che mettevano altro fieno in cascina in vista della prossima Maratona di Firenze. Ma tutti, con il loro contributo garantivano alla nostra società il 7mo posto assoluto, piazzamento di grande valore, specie se rapportato all’agguerritissima concorrenza.

Nella Maratonina di 11,9 Km da sottolineare l’ottima prova di Raffone che chiude 154mo, e tra le donne la bella prova di Maria Iliana Iodice, che in salita dimostrava di avere una marcia in più lasciando sul posto parecchi compagni di avventura. Citazione d’obbligo anche per il duo Perna/Cubiano, a dimostrazione di come si possa essere coppia affiatata nella vita come nello sport. Per il sottoscritto gara giudiziosa in compagnia del redivivo Cennamo, al rientro dopo un fastidioso infortunio, e con un passo meno sincopato, maggiore è stata la possibilità di godere appieno della bellezza del percorso e dello spettacolo offerto dalla natura.
Parlavamo di emozioni: ebbene al passaggio sui Ponti dell’Acquedotto, ascoltando l’inno di Mameli e guardando il tricolore sui parapetti ho provato un brivido lunghissimo. Magari sarà stato solo per un attimo, ma nel frattempo, tutto questo ha reso il nostro sforzo addirittura epico e, come per magia, tutta la fatica, le tossine, il batticuore sono scomparsi di colpo.

Chiedimi se sono Felice: ecco … se me lo avessero chiesto in quel momento, io avrei risposto di si.

Giovanni Marzano

Nome: Gianni E-mail: Raffone.gianni@libero.it
Nazione:   Data: 29 Oct 2013 20:28:47 GMT

Commento: Grazie Giovanni, potevo anche andare in premiazione ma come hai evidenziato anche tu, il passaggio sopra i ponti e' stato sensazionale ed io non ho resistito.............ad un certo punto ho scattato delle foto correndo, correndo non curante di quanti ne hanno approfittato per superarmi. Quella foto e' stata una premiazione sicuramente più originale!



Nome: Maurizio E-mail: 
Nazione:   Data: 29 Oct 2013 21:01:31 GMT

Commento: ... e non dimentichiamo Nicola Russo, per intenderci quello che non deve essere chiamato "nonno", che si è classificato primo di categoria in questa durissima gara.

E' la seconda volta che questa gara mi offre forti emozioni perché cade in un periodo di preparazione. Quest'anno è per Firenze. Nonostante il tempo "biblico" impiegato quando siamo arrivati, noi del gruppo dei matti, eravamo contenti come se l'avessimo vinta.






13 Ottobre 2013
Maranello-Carpi, fino alla fine del mondo…


Alcune città ti restano inevitabilmente dentro, nell’anima. Posti nuovi che ti sembra di conoscere da una vita che subito ti catturano per la loro straordinaria identità e che ineluttabilmente cominciano a far parte di te. Modena fa parte di me.
A gennaio promisi che ci sarei ritornato, a modo mio, correndo… via Giardini, via Emilia, piazza Grande, piazza Roma, l’accademia … ormai erano luoghi che mi appartenevano e la maratona d’Italia sarebbe stato il miglior modo per riabbracciarla.

Per fortuna che venerdì “notte” prima di addormentarmi ho alzato la suoneria del telefono, poiché come mi capita spesso quando vado a letto alle 5 non sento la sveglia ed ecco che alle 6:15 arriva la chiamata di Mario Salvo: “Ao, ma che stai a fa?”, rispondo alla meglio: “secondo te?” e lui: “muovete, che sta Peppe Tedesco che già mi ha chiamato 3 volte”… mi butto giù dal letto e mi precipito a San Nicola, il treno partiva alle 7e30 da Napoli e per strada a farci compagnia il diluvio universale.
Silenzio surreale in macchina fino all’uscita dell’autostrada, “stavolta veramente non ce la facciamo” pensavano probabilmente i miei due soci, ma sto guidando io, ho preso il pettorale 9 mesi fa... “noi, su quel treno ci saliamo!!!” e così è andata, in anticipo di dieci minuti,  la nostra avventura può cominciare.

Superata Roma il diluvio è un ricordo e allora: “corri, Freccia, portaci a Carpi!!!”
Il viaggio è piacevole ed è  durato quasi cinque ore. Appena giunti in piazza dei Martiri, dove è posizionato l’arrivo, è difficile non accorgersi dei segni che il terremoto ha lasciato in questi posti, ma si respira forte anche lo spirito di rinascita e di rivincita dell’intero popolo emiliano.
Intorno alle due ognuno ritira il proprio pettorale, quello di una maratona credo che abbia un significato speciale, sembra che sia il padre di tutti i pettorali; forse perché è la gara delle gare, la più bella ed emozionante, la più crudele e disumana; forse perché la maratona è una cosa seria, forse…
Alle tre pranzo da maratoneta: carboidrati, carboidrati… e carboidrati.

E poi arriva la mattina della gara.
Si parte da Maranello, un museo all’aria aperta dove tutto dalle scuole alle piazze ha un nome che termina con Ferrari.
Nonno Pasquale, stavolta il riscaldamento è d’obbligo, l’aria è fresca e per non smentirci massimo dieci minuti, non di più.
Ore 9:40 viaaaaa!!!
Giornata splendida per correre, temperatura costante sempre sotto i 14 gradi e un bel sole confortante che ci accompagna per tutta la gara.
Il percorso di una maratona su strada non è che presenti grandi difficoltà: semplicemente, si corre. Corri solo con te stesso (o quasi) per 42km. Se sei stato bravo negli allenamenti e sincero (con te stesso) capisci quale sia realmente il tuo ritmo, riesci a leggerti dentro. Sbagliare il ritmo gara anche di pochi secondi a km porta a scontrarsi con una delle realtà più crudeli e spietate che un atleta possa incontrare nella propria vita agonistica: il muro, roba brutta…
Attraversiamo Formigine ed arriviamo a Modena, un arrivo in città emozionantissimo, per me la parte più intensa. è stato bellissimo passare per via Giardini, attraversare l’accademia accolti dai cadetti, (un saluto al carissimo Giuseppe Sparaco), e poi risalire strada Farini e sorprendersi in piazza Grande accolti dalle note della banda che suona “Luna Rossa” e subito giù verso Soliera...
Qui comincia la mia gara. Lucio, venerdì già avevo deciso che sarebbe stato un progressivo, passando dai 5’e 10’’ dei primi km ai 4’e15’’ (possibilmente) degli ultimi km, non credo sia il miglior modo per correre una maratona e nemmeno il più semplice, ma è stato un test necessario per avere la consapevolezza di un reale miglioramento sulla lunga distanza.
E poi i miei due compagni di viaggio: Peppe Tedesco, un maratoneta vero, che ha bloccato il cronometro prima delle tre ore, 74esimo assoluto al campionato italiano, un vanto per la nostra provincia; e Mario Salvo, per lui tutto perfetto fino al trentesimo, poi gli si è presentato il muro, ma non ho mai visto nessuno sfondarlo come ha fatto lui, ha perso solo 25minuti in 12km… roba rara, e con la promessa all’arrivo che a breve ci riproverà e farà il suo personale sui 42km… una forza psicologica e fisica unica, una roccia.
Per me è stata una gara entusiasmante, una promessa mantenuta, un obiettivo raggiunto e programmato con forza, ma non è stato altro che un buon allenamento per domenica prossima, “una domenica con noi, una domenica con l’Atletica San Nicola”.

Ludovico Carozza

Ps. Peppe Di Maio, agonisticamente è stata un’estate intensissima, ma ne è valsa la pena.
Pps. Flavio, come ai vecchi tempi, passano gli anni, ma in qualsiasi parte d’Italia al 32esimo km riconosco sempre il rumore della tua bicicletta, ci vediamo a Scandiano.
Ppps. Anna, sui 42.195m della mia categoria sono il 26esimo in Italia fino all’anno prossimo, gli altri erano a casa, io c’erooooo.

Grazie a tutti per il supporto, ciaoooo belliiiiiiiiiiii

Nome: giovanni marzano E-mail: info@biciclettemarzano.com
Nazione:   Data: 16 Oct 2013 13:40:21 GMT

Commento: Emozioni Uniche. Grazie Ludovico: il tuo racconto è fantastico. Proprio come le tue gesta. Complimenti a tutti e tre e...Semper Ad Maiora!!!



Nome: Anna Merola E-mail: 
Nazione:   Data: 16 Oct 2013 21:59:45 GMT

Commento: Che bello leggerti Ludo,affrontare la maratona come se fosse una gita fuori porta!E già tu c'eri.Comunque complimenti in primis a te,che l'hai terminata soprattutto con la testa.E poi sicuramente la prestazione di Mario non è da meno.Ho iniziato quest'estate a fargli compagnia nei primi allenamenti, poi ha proseguito con costanza e determinazione ed il mio Garmin ne è testimone.Bello però!Una maratona registrata sul mio garmin!



Nome: Maurizio E-mail: 
Nazione:   Data: 17 Oct 2013 12:08:46 GMT

Commento: Atletica San Nicola pride. Orgoglioso di essere parte della stessa squadra, una squadra dove i valori sono prima quelli dell'amicizia, del rispetto per gli altri e poi, quello che uno ha nelle gambe ci mette, senza per questo essere atleti di seria A o serie B. Grandissimi ragazzi.





Casapulla 13-10-2013  - “ La maratona è la maratona!”

“La  Maratona è la Maratona”,  con queste parole un caro amico ha commentato la crisi di Mario Salvo  al trentesimo km alla maratona d’Italia.  Dall'alto  delle sue 9 maratone finite,  ne aveva facoltà , titolo e competenza per  cui mi sono spaventato, tanto.  La crisi, il muro, la disfatta. 

Oddio, che ne sarà di me?

Ma questo succedeva ad ora di pranzo, quando la mattinata  agonistica e nostrana era stata consumata e archiviata. 

Seconda edizione della  MONTE TIFATA  a Casapulla organizzata dalla tifata runners. A breve distanza da casa, set comodissimo e  partenza della gara con precisione svizzere alle 9 in punto.

Alle 10.05 ero sotto la doccia a casa mia.    Personale  “impegno tempo gara” disintegrato.   Dalla sveglia alle 7:30 all’inizio doccia a casa propria, poco più di due ore e trenta.   Questo PB,  non credo sarà battuto facilmente.

Oggi non si avevano velleità di quadra, ne velleità personali (almeno dichiarate) e non c’erano nemmeno i top runner.   Ma l’atletica San Nicola nemmeno oggi, in questa giornata che doveva rimanere anonima,  è rimasta   a secco, oramai ci facciamo notare sempre anche quando non vogliamo.

Protagonista assoluto è  Nicola Russo  che  raggiunge  il secondo gradino del podio nella categoria MM70 tagliando il traguardo, posto al km 10.150,  dopo poco più di 50 minuti.

Prima  canotta  sannicolese al il traguardo è quella  Gianni Raffone che finalmente  pare abbia  risolto i suoi fastidi  fisici terminando   la gara  in 42 minuti 26 secondi.    Blade Crocco runner lo segue,  dopo pochi  secondi,  rallentando oggi  la sua progressione che, scommettiamo,  lo porterà nel giro di poche settimane  a competere al top.

A Nicola D’Andrea va  il minimo sindacale  anche se non si registrano  passi indietro rispetto alle ultime prestazioni. Nonno Pasquale, nonostante una buona corsa, non riesce  a rientrare nei primi 150 e ad andare anche oggi  premio.   Discreta gara di Mario Mastrangeli , ancora però lontano dai suoi tempi pre- infortunio. Segue chi scrive, che svolge la sua sessione di training in preparazione maratona di Firenze, sorprendendo un incredulo  mike mandarino all’ultimo km con una accelerazione  degna di altre categorie.

Michele Auricchio,   arriva subito dopo dopo,   utilizzando i  10,150 metri della gara come ultima parte   di un lungo di oltre 30 km.   Lo segue  sul  traguardo  Paolo Rauci   evidentemente ancora non del tutto  ripreso dal periodo di appannamento. Il trenino sannicolese  vede poi Giuseppe Iorio che mantiene la condizione di forma della scorsa domenica , Francesco Letizia dimagrito e pimpante, Michele Lombardi  che appare  in miglioramento.

Dopo un indistruttibile Vincenzo Poliseno  arriva il terzetto di Nicola Russo, con Alfredo Giombetti post- infortunio e   Francesco Pastore oggi privo di macchina fotografica.

Tra questi  e l’unica gentile atleta di oggi, Barabara Santoro,   la classifica  elenca  Stefano Letizia, Pietro Fusco, Franco Ianniello, Benedetto Mastrangeli (e speriamo che il calvario sia finito!),  e il nostro super-vicepresidente,  Angelo Marino.

Domenica di transizione,dunque,  in una bella giornata  di sole ma tanto umida e su un percorso fatto di tanti saliscendi insidiosi se non affrontati con il giusto rispetto.

Ma in fondo è stata una 10k e dopo massimo un ora tutto è  finito.

E se  invece tutto non finisse  nemmeno dopo  tre  ore e mezzo?

Ci vediamo in giro.

(ciro)




6 ottobre 2013- III Stracasagiove
La fortuna di amare la Corsa

Sveglia ore 7: apri gli occhi e guardando dalla finestra assisti ad una specie di diluvio universale. Il pensiero va subito alla “ velata minaccia” della sera prima di Giuseppe Nuzzo che, giustamente, aveva ipotizzato di godersi il calore della trapuntina nel caso, nemmeno tanto peregrino, di pioggia battente al risveglio. A questo si univa Giuseppe Letizia, che a pochi Km di distanza dal luogo di gara, rimarcava, in un post su FB, dei fiumi di pioggia che, nel frattempo, si abbattevano sul casertano alla stessa ora.

Ecco il presentat arm di questa domenica d’ottobre che invece necessitava della presenza tutti i nostri iscritti alla gara da correre di lì a qualche ora. Per fortuna a scacciare le nostre, eccessive, preoccupazioni era il nostro Mr. President, Nick, che già da ieri ostentava la fiducia tipica di colui il quale anzichè scendere a patti con il diavolo, aveva in realtà preso accordi addirittura con Giove Pluvio: circostanza che contribuisce ancor di più a rendere mi(s)tico il Nostro.

In effetti oggi è stata scritta una pagina indelebile della nostra Storia Podistica, perché l’ASD Atletica San Nicola ha schierato ben 48, e sottolineo 48, unità alla partenza della 3° edizione della StraCasagiove, gara positica disputata sulla distanza dei 10 km ( +150m, ndr) lungo le vie del caratteristico centro cittadino. Un Record che ha reso tutti noi partecipanti ancor più orgogliosi di indossare le nostre canotte e che ci ha permesso di salire quasi sul podio e che ci vede quarta squadra classificata.Record a cui hanno contribuito la quasi totalità dei nostri Associati; anche le new entry, come Francesca Rega a cui diamo il benvenuto tra le nostre fila, e, soprattutto, un caloroso applauso per l’ottima prestazione che l’ha portata a classificarsi diciottesima assoluta tra le “Quote Rosa”.

Gara dal percorso estremamente nervoso con continui cambi di ritmo, salite alternate a ripide discese ed un’erta, all’incirca al quarto chilometro, che lasciava nelle gambe tutte quelle tossine che poi si faceva fatica a smaltire nel prosieguo del nostro tragitto domenicale. Come sempre nel Racconto della gara si intersecavano tante storie, ognuna rivelatrice di quello spirito di aggregazione che sempre più caratterizza la nostra Società. Tanto per cominciare l’ottima prestazione del nostro Peppe Di Maio, Il Keniano, con il 25imo posto assoluto e altri tre atleti, Santonastaso, Auricchio e Giovanni Pastore  che chiudevano nei 100 sotto il ritmo-monstre dei 4’/Km; la encomiabile partecipazione dei nostri maratoneti, come D’Errico, Fucile, Poliseno, Biondillo, Vanacore che, pur se impegnati in un lungo in vista della Gara di Firenze, non facevano mancare il loro contributo alla causa; le ottime prestazioni delle nostre atlete, con Anna Merola, ormai una piacevole realtà che ho avuto il piacere di scortare fino all’arrivo, ma anche Anna Nargiso, la già citata Rega, la rientrante Anna Pinto; uno stoico Giombetti che incitava lungo tutto il percorso Antonella Cubiano e via-via tutti gli altri, ognuno con la sua piccola storia da raccontare. Ultima chiosa per uno dei nostri Top, Ludovico Carrozza, che per una volta decideva di fare un vero “scarico” e finiva per chiudere con gli ultimi: esperienza singolare per una persona solare, originale e per niente banale.

La nostra Domenica di gara sta tutta qui, racchiusa tra la passione, che ci porta a superare sempre più spesso i nostri limiti e il trasporto, che ognuno, a modo suo e con i suoi “tempi”, dispensa per questo Sport.
Passione e Trasporto che donano benessere, libertà, leggerezza.
Passione e Trasporto sono la sintesi dell’Amore: e se, come qualcuno dice, l’Amore è un’ostinata avventura da percorrere insieme, io aggiungo che mi sento fortunato a percorrerla insieme a voi.

Giovanni Marzano



Nome: The President E-mail: 
Nazione:   Data: 7 Oct 2013 12:22:59 GMT

Commento: " La fortuna aiuta gli audaci " è quanto dico quasi sempre nei momenti più difficili e quasi sempre ne ho avuto ragione; ieri si è visto addirittura anche il sole.!!!!!!!! Bravissimo Giovanni, azzeccatissimo il tuo racconto domenicale. A Casagiove è stato fatto il massimo sforzo da quanto è in vita il nostro gruppo sportivo, ( si poteva fare ancora di più, ma considerando la nostra filosofia: VA BENE COSI' ) Non è mio costume , ma questa volta voglio complimentarmi con le quote rosa: Anna M., Anna P.,Anna N.,Antonella C.,Mariliana, la new entry Francesca Rega, siete state straordinarie. Hai detto bene Gianni in questo gruppo regna passione e trasporto, ed io aggiungerei anche tanta umilta', serenità ed Amicizia.

Grazie




Nome: giovanni marzano E-mail: info@biciclettemarzano.com
Nazione:   Data: 7 Oct 2013 16:21:19 GMT

Commento: Ragazzi mi sono appena accorto che non ho inserito tra i "monstre" Giovanni Pastore che si è classificato 95imo, posizionandosi tra Auricchio e D'Andrea. Chiedo venia a Giovanni, la mia è stata un'imperdonabile dimenticanza. Alla prossima!!!



Nome: Anna Merola E-mail: 
Home Page:   
Nazione:   Data: 8 Oct 2013 14:09:12 GMT

Commento: Per me questa giornata ha rappresentato tanto..e tu Giovanni l'hai descritta benissimo.Mai sentita la squadra così unita ed anche io sono orgogliosa di farne parte!



Nome: ludo E-mail: 
Home Page:   
Nazione:   Data: 8 Oct 2013 16:28:26 GMT

Commento: Giovanni, complimenti per il riassunto della domenica, una domenica tutta da fare con e senza pioggia… alla prossima…

 
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